Editoriale
Vernice fresca. Relazioni Pubbliche a caccia di BlogStar
di Linda Bulgheroni, managing director di Weber Shandwick
Tempo di blog, tempo di blogstar: così si chiama il nuovo influente del mondo della rete, il blogger individuato come punto di riferimento autorevole e fonte di informazione credibile dalla comunità virtuale di riferimento. Si tratta di una comunità certamente ancora molto modesta in termini di numerosità, ma in continua espansione che il professionista delle Relazioni Pubbliche, supposto conoscitore dei mercati in cui si trova ad operare, non può trascurare, se non altro perché molte storie compaiono prima sul blog prima di arrivare ai media tradizionali e perchè i weblog sono fonte preziosa di informazioni, opinioni, tendenze.
La blogosfera è certamente un ambiente molto chiuso e spesso autoreferenziale, ma altamente democratico e ricchissimo al suo interno di relazioni che "contano" (soprattutto sul fronte del prodotto e in alcuni mercati, i blogger sono certamente degli early adopter), terra di confronto e di scambio continuo, fertile di idee e di opinioni fresche e punti di vista inediti. E' un ambiente dove le conversazioni creano fiducia perché autentiche, scritte con un linguaggio semplice e diretto, e per questo dalla credibilità percepita altissima... proprio perché "Il blog sei tu" potremmo affermare, scimmiottando un noto pay-off. Da qui il primo monito alle Aziende e agli uomini della comunicazione: i blogger sono un popolo sospettoso, che diffida del linguaggio del marketing o del "corporatese" (il corpspeak, come lo chiamano loro). Un popolo che rifiuta i post anonimi, i character blogger - personaggi di fantasia, o meglio persone (aziende) che scelgono di agire in incognito - e lo fa proprio in virtù di quella autenticità e di quella trasparenza che stanno alla base delle regole di questo nuovo gioco.
E veniamo al secondo e centrale punto: sono proprio le regole del gioco che sono diverse, ma solo quando il professionista di Relazioni Pubbliche ne prenderà coscienza, avvicinandosi con umiltà alla conoscenza e al governo di questo nuovo mondo, riuscirà a consigliare al meglio la propria azienda o il proprio cliente. Ma deve essere chiaro a tutti i miei colleghi che salta il "modello del comunicato stampa", lasciando il posto a nuovi linguaggi e a nuovi strumenti, a una nuova specializzazione professionale. Certamente per molte aziende è quanto mai opportuno interrogarsi su quale sia la propria strategia di approccio al blog: di semplice ascolto, di monitoraggio (e questa implica la capacità di individuazione e segmentazione dei blog, la loro prioritizzazione, etc...), di intervento proattivo, facendosi affiancare da professionisti di Relazioni Pubbliche esperti e preparati. Prima di aprire un blog o di attivarsi in qualsivoglia proattività, occorre riflettere a fondo sull'influenza che i blog hanno sul proprio mercato, sulla propria cultura e la reale disponibilità verso una comunicazione aperta e trasparente, sull'investimento in termini di professionalità e risorse di tempo.
E' comunque bene ricordare che il blog: a) Crea relazione e non è mai strumento di vendita o di mera notorietà b) Necessita di un'attività continuativa di post, dai contenuti di interesse per la comunità cui sono rivolti c) Richiede una cultura aziendale incentrata sulla grande apertura all'ascolto e alla trasparenza d) Fa risparmiare denaro (si pensi al prezioso bacino di test e di ricerca) ma non tempo lavoro.
Questa volta la posta in gioco, legata al rischio di avvicinarsi al blog con la stessa facilità con cui, in un passato non poi così lontano, abbiamo aperto siti web o occupato domini, è molto più importante.