Gare

Arrestato Prosperini, tangenti per gli spot sul turismo lombardo

L'urgenza di una legge che regolamenti le gare pubbliche di pubblicità, che sarà presentata a inizio 2010 da AssoComunicazione, torna alla ribalta nel caso dell'arresto dell'assessore allo Sport e Turismo  Regione Lombardia Pier Gianni Prosperini, accusato di corruzione e turbativa d'asta nell'appalto di servizi per la promozione turistica della Lombardia. Fermati anche Raimondo Lagostena, patron del gruppo Profit, e Massimo Saini titolare di Prillo Comunicazione, con la quale Publicis ha un mero rapporto di consulenza, che è stato al momento da quest’ultima congelato.
L'esigenza di una legge che regolamenti le gare pubbliche nell'ambito della pubblicità (vedi notizia correlata) di cui si sta occupando AssoComunicazione, l'Associazione presieduta da Diego Masi che a gennaio del 2010 la presenterà a Roma, appare quanto mai sentita in un caso di grande attualità, apparso oggi sui principali quotidiani nazionali, riguardante l'arresto dell'assessore allo Sport e Turismo  Regione Lombardia Pier Gianni Prosperini per una tangente di di circa 230 mila euro che sarebbe stata versata su conti correnti elvetici intestati a società fiduciarie riconducibili all'assessore stesso. 
Fermati anche  Raimondo Lagostena, patron del gruppo Profit, titolare dei marchi Odeon Tv e Telereporter, e Massimo Saini, indicato come intermediario, titolare e legale rappresentante di Prillo Comunicazione S.r.l., società con la quale Publicis ha un mero rapporto di consulenza, che è stato al momento da quest’ultima congelato.

L'inchiesta riguarda l'assegnazione dell'appalto di servizi del valore di 7,5 milioni di euro per la promozione turistica del territorio lombardo. Come si legge sul Corriere di oggi, 17 dicembre, l'indagine riguarda l'appalto vinto con una gara ritenuta pilotata, che si è svolta il 23 maggio 2007, riguardante il progetto di comunicazione per la promozione del turismo nella Regione Lombardia, vinta da Profit e Publicis.

Come indica il Corriere, alcuni servizi per la promozione turistica della Regione Lombardia attraverso spot televisivi e iniziative alla Bit non sarebbero mai avvenuti benchè fatturati alla Regione. Infatti, oltre alla corruzione e alla turbativa d'asta, ai tre arrestati è stata contestata anche la truffa aggravata ai danni di un ente pubblico. La tangente di 230 mila euro, secondo l'ordinanza del gip Ghinetti, sarebbe stata versata a quest'ultimo da Lagostena estero su estero.

Dall'articolo sul Corriere si conosce che nel provvedimento del giudice, prima della gara di maggio di due anni fa, ci sono una serie di intercettazioni in cui gli indagati, parlando al telefono, si accordavano per 'pilotare' la gara. Il gip ha rilevato che i tre, nonostante fossero informati dell'indagine a loro carico, "hanno continuato a gestire con modalità illecite i rapporti con le emittenti televisive". Sembra che Prosperini parlasse in diretta al telefono con Antenna 3 poco prima di essere arrestato, mentre i finanzieri perquisivano il suo ufficio.