Inchieste
La parola a Benatti: Sorrell ha preferito la Weber
Era attesa per la giornata di oggi e, puntualmente, è arrivata. Stiamo
parlando della posizione ufficiale di Marco Benatti (nella foto) in merito
alla brusca rottura col gruppo Wpp di cui, fino a lunedì scorso
era country manager. Riportiamo il testo integrale del comunicato inviato alle
redazioni nel corso del pomeriggio: "In merito alla mia recente uscita dal
Gruppo Wpp, vorrei precisare che, al di là di considerazioni politiche e di
mercato, che mi riservo di valutare in un secondo momento, i motivi che hanno
portato alla rottura, si rifanno semplicemente, ad una diversa impostazione di
stile manageriale e di visione strategica tra me e il consigliere delegato
Daniela Weber. Distanza e incompatibilità che sono iniziate e
sono andate aumentando nel corso del 2005 in seguito ad una serie di scelte,
nazionali ed internazionali, che non ho sempre condiviso. Si è posto quindi un
problema di leadership del gruppo, che Sir Martin Sorrell ha risolto scegliendo
la linea della signora Weber. Ogni questione relativa alla risoluzione del mio
rapporto di lavoro è stata affidata all'avvocato Franco Toffoletto".
Se da Londra Wpp contesta a Benatti i metodi di conduzione del business in chiave forse troppo personalistica (vedi notizia di ieri), l'interessato risponde parlando di diversità nello stile manageriale e nella visione strategica contestualizzando la vicenda su un piano locale, italiano. e individuando la parte 'avversaria' non tanto in Martin Sorrell quanto in Daniela Weber, consigliere delegato di Wpp Italia e molto vicina al Sir inglese (i rumors di mercato più estremi parlano addirittura di una 'liason' che va oltre il piano professionale).
Al di là della repentina cacciata appare chiaro dalle parole di Benatti che il rapporto era teso e sfilacciato già nel corso dell'anno appena archiviato. Come pure, a determinare l'improvvisa soluzione del rapporto tra le parti appare sempre più importante la vicenda FullSix e della scalata del Benatti imprenditore che, attraverso la holding Blugroup è arrivato a controllare il 33,26% (al quale si dovrebbe aggiungere un altro 2% circa di azioni proprie), a dispetto di Wpp che è scesa al 20%.