Inchieste
NC. La Fabbrica, comunicare educando
La Fabbrica, oggi parte del Gruppo Hind, nasce nel 1984 dall’intuizione sull’importanza che può avere per marche e aziende il canale scolastico nel costruire relazione con i giovani, le famiglie e le istituzioni attraverso progetti didattici e di edutainment. Oggi, le competenze e l'offerta permettono all’agenzia di essere al fianco delle aziende per tutte le iniziative di comunicazione corporate e di reputazione. Tre, dunque, i pilastri operativi che la contraddistinguono: Progetti di edutainment dedicati a giovani e famiglie, nel canale scolastico e non solo; Progetti di comunicazione e formazione interna che aiutano una popolazione aziendale a creare condivisione degli obiettivi, della mission e dei valori dell’azienda; Progetti di corporate citizenship ad alto valore aggiunto, con un impatto rilevante sulla società e sull’ambiente, che aiutano le aziende a costruire relazioni con il proprio territorio e comunità di appartenenza.
Il ceo Daniele Tranchini racconta i valori e gli obiettivi dell’agenzia, che ha affrontato, con grinta e positività, anche la crisi del settore degli ultimi anni.
La vostra offerta coinvolge in particolare le aziende per progetti educativi: come avete attraversato la crisi in questi ultimi anni? Non avete avuto tagli dovuti alla riduzione degli investimenti?
Nessun taglio, fortunatamente. Anche perché il peggio della crisi è oramai alle spalle. Certo abbiamo vissuto contrazioni anche noi. Ma in generale, l’ambito di comunicazione nel quale operiamo forse è in qualche modo anti-ciclico: molte aziende ritengono oramai necessario investire in iniziative istituzionali o di Csr, non tanto e non solo per un tema di immagine, quanto come atto di concreto contributo alla comunità; e poi, il tema educativo e l’impegno verso le nuove generazioni restano prioritari in qualunque momento. In futuro, ritengo che l’apertura delle aziende verso iniziative di natura più istituzionale sarà sempre maggiore. Non più come elemento magari accessorio di una strategia di comunicazione, ma come parte integrante di una strategia di relazione con i diversi pubblici di interesse. È indubbio che la natura e la qualità della relazione fra consumatori e aziende si sono profondamente modificate: la gente non si accontenta più di informazioni superficiali, ma vuole conoscere a fondo le aziende con cui intrattiene una relazione. Il ruolo dell’azienda nella società è oramai un fattore di valutazione fondamentale. Basti pensare a quante aziende sono oramai ingaggiate sui grandi temi sociali del mondo; ingaggiate in maniera profonda, tanto da ridefinire le proprie visioni e strategie di sviluppo proprio in funzione di queste tematiche.
Facciamo un bilancio del 2017: come è andato perla sua agenzia?
Il 2017 è stato un anno positivo in Italia. Il fatturato è cresciuto di oltre il 10%. Abbiamo avuto successo sul fronte del new business, con un tasso di conversione prossimo al 50%. Abbiamo, inoltre, fatto importanti passi da un punto di vista di evoluzione della nostra offerta. In prima istanza con l’ingresso nel pacchetto azionario dell’agenzia digitale Melazeta; un passo strategico che ci permette di integrare nei nostri progetti, sempre più e sempre meglio, la dimensione digitale.
Quali sono le aspettative per il 2018? Qualilemaggiorisfide che affronterete?
Per il 2018 le aspettative sono di cauto ottimismo. Il contesto economico fa sperare che la crisi sia finalmente un episodio appartenente al passato. Gli indicatori di crescita sono tutti di segno positivo. Ma stiamo comunque attraversando un periodo politicamente e socialmente delicato. Quindi credo che la prudenza sia d’obbligo. Per La Fabbrica, lo sviluppo, da un lato, e il consolidamento delle relazioni con i clienti, dall’altro, restano le priorità principali sia in Italia sia all’estero.
Quali sono gli ambiti che andrete maggiormente a presidiare e gli obiettivi che vi ponete per l’anno?
Per raggiungere gli obiettivi fissati dovremo continuare a puntare sull’eccellenza. Eccellenza di pensiero e creativa, di servizio, di capacità realizzativa e gestionale. Questo comporta un esame continuo delle nostre capacità per poterle migliorare, per poter innovare e per portare ai clienti progetti sempre più distintivi e completi. Non escludo quindi che questo possa passare anche attraverso delle acquisizioni o nuove partnership, così come è stato nel 2017 sul fronte digitale con il nostro ingresso nel pacchetto azionario di Melazeta. Anche l’espansione all’estero sarà un’area di attenzione. Stiamo avviando la nostra presenza in Colombia. Abbiamo obiettivi di sviluppo importanti in Argentina e Brasile; e stiamo iniziando lo sviluppo di alcuni progetti in diversi mercati Europei, il che ci porterà a valutare quali opportunità di sviluppo possano esistere anche nel ‘vecchio continente’.
Può raccontarci una case history significativa sviluppata nel 2017?
Il progetto ‘#guardachebello’ (http://guardachebello.greenvision.it/, ndr), realizzato da La Fabbrica per il Consorzio Ottico Italiano GreenVision, si è rivolto a insegnanti, genitori e bambini con una proposta didattica, declinata anche attraverso la modalità gioco, per sensibilizzare alla prevenzione visiva. Un progetto educational sviluppato in classe e in famiglia e il cui storytelling ai piccoli è stato demandato alla mascotte SuperGeko e agli altri protagonisti di un simpatico racconto che ha accompagnano i bambini alla scoperta della migliore visione possibile.
Marina Bellantoni
Francesca Fiorentin