
Interviste
Boscacci (Accenture Song) sullo spot 'La Pesca' di Esselunga. "Una bella campagna con un'idea, un posizionamento, uno storytelling, un buon crafting e planning d'impatto. In Italia se ne sentiva la mancanza. I critici? Mettetevi al lavoro e fate meglio"
Sta facendo discutere sui media, sui social e sul web lo spot 'La Pesca' lanciato i giorni scorsi da Esselunga in televisione. Un cortometraggio di brand costruito attorno al messaggio “Non c'è una spesa che non sia importante" nel quale si racconta il tentativo di una bambina di riavvicinare i genitori separati facendo acquistare alla mamma una pesca al supermercato portandola poi al papà dicendo "Te la manda la mamma".
Sotto i riflettori delle critiche apparse sui social la scelta dell'insegna di trattare il tema del divorzio, letta come un tentativo di colpevolizzazione o stigmatizzazione delle famiglie separate, ma c'è anche chi definisce la storia un racconto coinvolgente ed emotivo.
Abbiamo chiesto il punto di vista dai Davide Boscacci, CCO di Accenture Song, che ha commentato ad ADVexpress: " É una bella campagna. È una campagna come dovrebbero essere le campagne dei grandi brand nei Paesi più o meno civilizzati: con un’idea, un posizionamento, dello storytelling, del buon crafting e una pianificazione media d’impatto. Ci siamo talmente persi che abbiamo dimenticato le basi, tutti lì a inseguire chissà cosa quando a volte la ricetta giusta è quella della nonna. Certo ne abbiamo viste tante così, a partire dai Barilla di quarant’anni fa fino a quelle di tanti brand internazionali retail e mass market (Ikea, Intermarché, tutto il filone natalizio inglese e pure tedesco ecc), alcune riuscite anche molto meglio. Però insomma, in Italia se ne sentiva la mancanza. PS di tutte le fregnacce criticone di chi deve sempre indignarsi per qualcosa, personalmente ne faccio volentieri a meno: mettetevi al lavoro e fate di meglio!"