Interviste

Dionisi - Di Bruno (DLVBBDO) sullo spot 'La Pesca' di Esselunga. "Un'astronave aliena atterrata sul pianeta di un brand che ha sempre usato leve di comunicazione tradizionali. Ma quale posizione vuole prendere l'insegna?"

Interpellati da ADVexpress, gli executive creative director dell'agenzia, in merito alla campagna dell'insegna che è al centro di polemiche sui media, commentano: "Ben vengano tentativi come questo, se contribuiscono a ravvivare la comunicazione del settore GDO. Adesso sta ad Esselunga gestire il contraddittorio successo di questa campagna".

Prosegue con Daniele Dionisi e Serena Di Bruno, executive creative directors di DLVBBDO, il giro di microfono avviato da ADVexpress tra i principali creativi dell'industry pubblicitaria in merito allo spot 'La Pesca' di Esselunga che in questi giorni è al centro dell'attenzione mediatica sollevando critiche ma anche apprezzamenti sui social e sul web.

Il cortometraggio di brand, ricordiamo, costruito attorno al messaggio “Non c'è una spesa che non sia importante" racconta il tentativo di una bambina di riavvicinare i genitori separatifacendo acquistare alla mamma una pesca al supermercato portandola poi al papà dicendo "Te la manda la mamma". 

Sul web la scelta di Esselunga di trattare il tema del divorzio è stata interpretata da alcuni come una  colpevolizzazione o stigmatizzazione delle famiglie separate, ma c'è anche chi definisce la storia un racconto coinvolgente ed emotivo.

Questa la chiave di lettura di Dionisi e Di Bruno. "La pesca di Esselunga ci sembra un'astronave aliena atterrata sul pianeta di un brand che fino a questo momento ha sempre usato leve di comunicazione molto tradizionali. Forse è anche per questo che ha sollevato una polemica così sproporzionata. Ben vengano tentativi come questo, se contribuiscono a ravvivare la comunicazione del settore GDO. Adesso sta ad Esselunga gestire il contraddittorio successo di questa campagna. Lì capiremo se la loro è una strategia a lungo termine. Il punto, in ottica di brand che vuole intervenire nell’oggi, è che in questa campagna non risulta chiara la posizione che vuole prendere Esselunga. Questo anche perché, come succede a tutte le buone storie, anche La Pesca trae forza narrativa dall’ambiguità che mette in scena".