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Inchieste

Credit crunch, le banche soffocano le agenzie di eventi

Serve una moratoria anche per le agenzie di eventi. Il credit crunch soffoca le agenzie, già sofferenti per i tagli di budget, il ritardo nei pagamenti, la diminuzione del numero di eventi. Flavio Ambrosini, presidente Ambrosini & Associati Group, chiede l’intervento della Consulta. Le sue parole lasciano poco spazio all’interpretazione.

“Non serve dirvi che le cose vanno male. Tutti quanti sanno che vanno male. Abbiamo una crisi, molti non hanno un lavoro e chi ce l’ha vive con la paura di perderlo....”.
Con una citazione di ‘Quinto Potere’ (1976), Flavio Ambrosini, (nella foto), presidente Ambrosini & Associati Group, inizia il suo discorso sul credit crunch. La rabbia e il disincanto sono gli stessi di Howard Beale, il protagonista della pellicola americana.

Flavio Ambrosini copia.JPG“Non ho paura a dirlo: come per le altre grandi agenzie sul mercato, anche la mia ha visto un calo di fatturato nell’ordine del 50%. È un dato condiviso, anche se molti non lo vogliono ammettere. Le aziende hanno dimezzato i budget e il numero degli eventi, i clienti pagano a tre mesi, quando va bene, e in questa situazione le agenzie devono fare i conti anche con la restrizione dell’accesso al credito. Le banche, eccetto UniCredito che ha avviato una serie di misure che per le piccole-medie imprese si sono rivelate un ‘polmone’, hanno instaurato un clima pressoché ricattatorio con gli imprenditori che chiedono agevolazioni”.

Lo scenario è dunque caratterizzato da una catena di eventi negativi che sembra difficile da spezzare. Il ritardo nei pagamenti, ad esempio, porta le agenzie ad avere bisogno di liquidità per pagare a loro volta fornitori, collaboratori e dipendenti: “Per una serie di ragioni, forse legate alla ‘cultura del latifondo’, in Italia le aziende pagano quando vogliono. Non c’è una regola, mentre all’estero le scadenze sono a 30 giorni. Abbiamo lavorato, ad esempio, con Pirelli e abbiamo ricevuto il pagamento per la prestazione otto mesi dopo”.

Nonostante il clima di estrema difficoltà, Ambrosini sostiene che le soluzioni ci sono, a patto che tutti i soggetti coinvolti diano il proprio contributo. “Ho chiesto alla Consulta degli Eventi, e quindi ad AssoComunicazione, un intervento presso le istituzioni a favore di una moratoria che venga estesa alle aziende di servizi, alle piccole-medie imprese e quindi alle agenzie di eventi. Un anno in cui le banche abbassino gli interessi e ci lascino lavorare all’interno delle misure di credito pattuite”.

L’intervista si chiude con la celebre esclamazione del Quinto Potere, che Ambrosini fa propria: “Sono incazzato nero e tutto questo non lo accetterò più...”.

Chiara Pozzoli