Inchieste

'Io ballo da sola': indipendenza e multi-specializzazione il modello scelto dalle agenzie di eventi

Articolo tratto dalla rivista e20 - Negli ultimi anni abbiamo assistito a fusioni, cordate, nascite e ‘decessi’ di grandi gruppi nel mondo degli eventi. Oggi, però, sembra che gli ‘agglomerati’ si stiano pian piano disgregando, soprattutto quelli formati da agenzie con background differenti. Mentre restano consolidati i grandi gruppi internazionali.

clicca per ingrandire
Prosegue l'inchiesta della rivista e20 sul mercato degli Eventi e sulle agenzie. 

Dopo aver approfondito gli aspetti strutturali, i numeri e gli assetti organizzativi, nonché le rispettive specializzazioni sviluppate per affrontare le nuove sfide del mercato (vedi notizie correlate a fondo pagina), diamo ora spazio a queste domande: 

Indipendenza o associazione a un network?
Sviluppo di specializzazioni interne oppure fusioni con altre realtà?

Otto le agenzie interpellate: All Communication, Alphaomega, CWT Meetings & Events, Merlo, Next Group, NewtonLab, Piano B, Sinergie.

Sole o accompagnate, dunqe, ovvero autonome o facenti parte di un gruppo, mettiamo a confronto le agenzie per capire quali modelli strutturali sembrano andare per la maggiore. 

Nel mondo degli eventi, negli ultimi anni abbiamo assistito a fusioni, separazioni, cordate, nascite e ‘decessi’ di realtà più o meno consolidate. C’è stato un momento in cui sembrava che la soluzione viaggiasse sull’onda del motto ‘l’unione fa la forza’ con il progressivo agglomerarsi di realtà pre-esistenti.
Oggi, questa tendenza sembra essere in calo, a favore di uno sviluppo autonomo delle agenzie, le quali, per offrire un servizio completo ed essere competitive, preferiscono ampliare le proprie competenze e unità. 

“Balliamo da soli - esordisce Alessandro Talenti, managing director e socio fondatore All Communication -. Per ora possiamo confermare che si è rivelata una scelta vincente e che sta dando ottimi risultati, ma forse solo tra dieci anni potremo dire se sia stata la scelta giusta”. 

Hasta l’indipendenza, ‘siempre’, anche per Piano B. “Piano B ha trovato la sua dimensione ideale in una struttura indipendente multi-specializzata, fatta da figure senior e una fitta rete di collaboratori esterni - spiega Maurizio Murciato, client service director & business development manager -. Questo modello di business ci permette di essere flessibili e di poter innovare rapidamente e con efficacia sia all’interno sia nell’approccio coni clienti. Internazionalmente siamo parte del più grande e accreditato network di agenzie indipendenti e possiamo vantare oltre 800 agenzie partner indipendenti come noi, in oltre 100 paesi nel mondo”. 

“Non facciamo parte di alcun gruppo - prosegue Alberto Cassone, partner Alphaomega -. Crediamo nell’indipendenza, nel valore delle persone, nell’imprenditorialità e nell’insostituibile componente di artigianalità che questo mestiere richiede. Inoltre, il nostro sguardo si dirige sempre più oltreconfine: oggi, in particolare, puntiamo al mercato degli Emirati Arabi, in grande ascesa”.

Stesso schieramento per Sinergie, nata e cresciuta ‘single’ ma alleata all’estero. “Sinergie da sempre ha scelto di credere nelle proprie capacità e nel proprio lavoro, senza mai aver voluto far parte di un gruppo - sottolinea Davide Verdesca, coo e ceo -. A livello internazionale, invece, crediamo nelle joint venture: siamo infatti soci fondatori di 27Names, la prima società di eventi e comunicazione live in europa fondata dalle migliori agenzie del settore”. 

Merlo conferma il trend. “Crediamo nei progetti di aggregazione dove però ogni entità mantenga la propria autonomia e le proprie caratteristiche peculiari. Soltanto dal confronto e non dall’omologazione possono nascere reali opportunità di crescita. siamo indipendenti ma abbiamo costituito, a maggio del 2014, una rete di imprese allo scopo di consolidare il rapporto con fornitori e partner, e offrire servizi sempre più qualificati ed efficienti”, dichiara Giulio Merlo, amministratore delegato.

"Siamo noi il gruppo! - afferma invece Marco Jannarelli, presidente Next Group -. Una holding al 100% italiana che continua a crescere con l’obiettivo di espandersi anche all’estero. Siamo convinti che il modello vincente sia quello di una struttura nella quale ci siano una netta divisione delle attività, frutto della specializzazione dei team, e un rigido ed efficiente controllo di gestione, di costi e ricavi, in relazione a ogni singola business unit e società”. 

Sui generis la posizione di NewtonLab, realtà legata a un Gruppo, ma essenzialmente autonoma. “Siamo parte del Gruppo 24 Ore, ma la governance è nostra e siamo indipendenti - sottolinea Piero Pavanini, ceo -. Il che significa che siamo imprenditori che vivono di mercato. Far parte del gruppo è qualificante e in alcuni ambienti conta, ma le sinergie per ora finiscono qui. In sintesi, ‘balliamo da soli’ anche se siamo parte di un realtà più grande. E puntiamo a farci conoscere all’estero”. 

Pare, quindi, secondo il panel intervistato, che gli ‘agglomerati’ che sembravano andare per la maggiore si stiano pian piano disgregando. soprattutto quelli che tentano di inglobare agenzie con background differenti. 

Mentre restano consolidati i grandi gruppi internazionali, come nel caso di CWT Meetings & Events. “Siamo parte di CWT, gruppo multinazionale attivo con una divisione dedicata alla gestione dei meeting e degli eventi in 75 nazioni, per un totale di 1.500 professionisti - spiega Antonio Calegari, amministratore delegato -. Tra l’altro, nel 2012 CWT ha dato vita a una nuova organizzazione per supportare al meglio le aziende nella gestione di meetings & events su scala internazionale, affidandone la responsabilità a Floyd Widener. In questo modo, le aziende clienti hanno avuto accesso a una gamma ancora più ampia di servizi, quali il consolidamento dei dati, soluzioni per la sicurezza dei viaggiatori, oltre a uffici pronti a supportarci ovunque nel mondo”.