Interviste

I contenuti al centro della rivoluzione di Louder. Nicola Uliari: “Content e innovation il cuore pulsante dei nostri eventi”

L’agenzia torinese ha, da tempo, una vision ben chiara del proprio focus che quest’anno ha tradotto in un’evoluzione sia strutturale che di team, con l’ingresso di figure professionali come gli innovation manager e la formazione delle risorse interne per rispondere alle nuove esigenze di mercato. Un’evoluzione iniziata già nel 2019 che ruota intorno al punto cardine della creatività: il content.

Un progetto di profondo rinnovamento e digitalizzazione iniziato già nel 2019 ha portato l’agenzia Louder di Torino a essere, oggi, estremamente competitiva sul mercato, forte di una doppia anima: una lunga esperienza on field e un approccio al cliente sempre più consulenziale e strategico, che mette il contenuto al centro di tutto. Alla faccia di chi ancora pensa che le agenzie di eventi siano brave a ‘fare il contenitore ma non il contenuto’.

Ne parliamo con Nicola Uliari (in foto), partner & creative director Louder.

Partiamo dal tema che tocca tutti: come avete reagito in questo periodo di pandemia altamente sfidante per rispondere alle nuove esigenze di mercato?

Il 2019 era stato, per Louder, il miglior anno di sempre in termini di fatturato, con oltre 600 progetti all’attivo. Fortunatamente, dopo un attento studio di mercato, già prima dello scoppio dell’emergenza sanitaria avevamo iniziato un processo di riorganizzazione interna per poter essere più competitivi, integrando una serie di strumenti e servizi digitali e ampliando il nostro network. Ovviamente, poi è seguita una fase di shock in cui alcuni comparti dell’agenzia – quelli legati al field - hanno subito un forte rallentamento e altri hanno subito un’impennata, ma, forti di un rinnovamento già in corso, abbiamo preferito non buttarci subito nella mischia con nuove soluzioni perché volevamo portare a termine un processo evolutivo che ha richiesto tempo e risorse. Da qui a fine anno comunicheremo importanti novità ma è troppo presto per parlarne!

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Una riorganizzazione che, quindi, è iniziata già nel 2019 con una vision ben chiara

Esatto. Il 2020 ci è servito per concentrarci su questo progetto: ci siamo chiesti chi siamo, quali sono i nostri punti di forza, abbiamo analizzato i nostri servizi e attuato un nuovo bilanciamento delle risorse interne.

Vi siete chiesti chi siete e qual è il vostro punto di forza. Qual è il verdetto?

Il nostro cuore pulsante è la parte creativa. Siamo ripartiti da lì, dove nasce tutto. Abbiamo ampliato le competenze e implementato all’ennesima potenza il focus sul content.

Secondo stereotipi obsoleti, c’è questa idea sbagliata che le agenzie che fanno btl siano bravissime a realizzare il contenitore ma non il contenuto. In verità è da anni che non si ragiona più a compartimenti stagni. Le agenzie di eventi ormai sono agenzie di comunicazione integrata, ancor più da quest’anno in poi e lo hanno dimostrato. E’ il content che detta legge, che ci fa scegliere gli strumenti più adeguati per veicolare il messaggio, tutto parte da lì. Insieme ai clienti studiamo il contenuto, la forma viene dopo ed è funzionale a esso.

Il content al centro di tutto. Come sono stati i feedback dei clienti riguardo a questa evoluzione di posizionamento?

Già da fine anno molte aziende con cui collaboriamo – anche multinazionali – ci hanno utilizzati come agenzia per la consulenza e la strategia di brand. Ciò significa che hanno capito perfettamente il nostro ruolo: nel grande polmone creativo di Louder content e innovation hanno sempre più ampio respiro. Inoltre, abbiamo vinto gare a cui partecipavano ‘mostri sacri’ del settore e ciò ci rende, ovviamente, molto contenti.

E i partner?

I partner sono un altro nostro grande punto di forza. Abbiamo un parterre solido e fidelizzato. Un network di partner strategici fissi che presentiamo ai nostri clienti come ‘squadra’ a tutti gli effetti.

Avete inserito nuove figure professionali?

Abbiamo investito in due direzioni: da una parte, abbiamo formato alcune figure interne per far fronte al nuovo scenario mentre, dall’altra, abbiamo assunto risorse che ci portassero valore in termini di innovazione, come gli innovation manager che sono il perno del dialogo tra i nostri partner tech e i clienti.

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La scelta di nuovi professionisti ha cambiato anche alcuni aspetti del modello di business?

Diciamo che non siamo mai stati organizzati in business unit, ma ora si sono delineate due macro aree: quella più legata al nostro dna, che si occupa di eventi per il mondo consumer, e quella corporate, ora prioritaria, che ci sta dando molta soddisfazione. E una unit non può prescindere dall’altra. Il content ruota al centro di entrambe.

Parliamo dei vostri clienti, sappiamo che tra i tanti, ci sono Nestlé, Lavazza, Coca-Cola, Ferrero, Bolton Group… Ci raccontate una case history che ben rappresenta il vostro approccio all’evento?

Possiamo citare, ad esempio, quella che ci vende a fianco del Gruppo Nestlé, che ci ha scelti per la sua prima Convention Vendite Digitale (leggi news). La sfida era ambiziosa: realizzare un evento virtuale storicamente affidato agli eventi dal vivo. Nestlé, è, chiaramente, un’azienda molto strutturata e già digitalizzata. Tuttavia, per qualunque azienda, trovarsi improvvisamente ad affrontare la convention più importante dell’anno in digitale è uno shock.

Siamo partiti proprio dal contenuto, dal messaggio, e abbiamo creato un contenitore che mettesse, prima di tutto, a proprio agio i partecipanti e consentisse loro di trasmettere il contenuto nel miglior modo possibile. Abbiamo puntato su tecnologie da gestire in modo facile e lavorato su un autoraggio di stampo televisivo per mantenere alta l’attenzione dei partecipanti, che dovevano ascoltare contenuti istituzionali per due ore.

La gestione del ritmo è stata fondamentale, così come il supporto agli speaker, per cui abbiamo creato un evento non complesso da poter gestire in autonomia. Spesso si ha la tentazione di sbilanciarsi verso una tecnologia di alto impatto. Tuttavia, si rischia che il percepito di chi guarda si concentri più sull’aspetto tecnologico che sul messaggio. E’ importantissimo mantenere il focus, è tutta una questione di delicati equilibri. In questo caso, l’evento in streaming era rivolto a oltre 450 partecipanti della sales force, con nove manager di Nestlè Italia che si sono succeduti negli interventi. Abbiamo utilizzato tecniche immersive per trasportarli nei mondi di riferimento, con la guida di una presentatrice avvezza ai ritmi televisivi, Victoria Cabello.

La tecnologia al servizio dei contenuti e un ritmo da show televisivo sono stati i segreti del successo dell’evento.

Serena Roberti