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Aziende
Maggi (UniCredit): servono fee adeguate a remunerare il valore delle agenzie media
Su una gestione trasparente dei diritti di negoziazione (DN)
si è dibattuto alla tavola rotonda organizzata in occasione del primo
Benchmark Day italiano promosso da Ebiquity a
Milano (leggi news).
Tanti gli spunti interessanti emersi per la costruzione di un modello virtuoso in cui l'azienda gioca un ruolo fondamentale. I diritti di negoziazione riconosciuti dalle concessionarie alle agenzie media che pianificano sui loro mezzi i budget dei clienti, rappresentano un tema noto ma ancora poco trasparente.
Per UniCredit, spiega ai nostri microfoni l'head of strategic media planning Paolo Maggi, la trasparenza massima in ambito DN è stata raggiunta grazie ad un accordo contrattuale attraverso il quale l'azienda riconosce all'agenzia media, in questo caso MediaCom (leggi news), una fee adeguata a remunerare il valore del servizio offerto e la restituzione totale dei DN generati dalla pianificazione dei budget.
Un approccio in controtrendenza con l'abituale comportamento al ribasso delle aziende italiane più concentrate a privilegiare logiche di economicità, favorendo così una gestione poco trasparente dei DN da parte dei centri media a integrazione di fee arrivate ai minimi storici.
Per Maggi invece le aziende dovrebbero essere meno miopi e cercare di remunerare adeguatamente l'intelligence offerta loro dai centri media per goderne benefici di medio-lungo periodo. Le agenzie d'altro canto dovrebbero trovare un accordo per definire un corrispettivo fair rispetto al servizio erogato.
Tanti gli spunti interessanti emersi per la costruzione di un modello virtuoso in cui l'azienda gioca un ruolo fondamentale. I diritti di negoziazione riconosciuti dalle concessionarie alle agenzie media che pianificano sui loro mezzi i budget dei clienti, rappresentano un tema noto ma ancora poco trasparente.
Per UniCredit, spiega ai nostri microfoni l'head of strategic media planning Paolo Maggi, la trasparenza massima in ambito DN è stata raggiunta grazie ad un accordo contrattuale attraverso il quale l'azienda riconosce all'agenzia media, in questo caso MediaCom (leggi news), una fee adeguata a remunerare il valore del servizio offerto e la restituzione totale dei DN generati dalla pianificazione dei budget.
Un approccio in controtrendenza con l'abituale comportamento al ribasso delle aziende italiane più concentrate a privilegiare logiche di economicità, favorendo così una gestione poco trasparente dei DN da parte dei centri media a integrazione di fee arrivate ai minimi storici.
Per Maggi invece le aziende dovrebbero essere meno miopi e cercare di remunerare adeguatamente l'intelligence offerta loro dai centri media per goderne benefici di medio-lungo periodo. Le agenzie d'altro canto dovrebbero trovare un accordo per definire un corrispettivo fair rispetto al servizio erogato.