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Perosino (Audi): "Un'idea grande ma semplice per lanciare la Q2 con un budget fino al 70% digital"

(Cannes. Dalla nostra inviata Maria Ferrucci) Oggi l'industria dell'intrattenimento ha un ruolo sempre più importante per 'fare business'. Il Branded Entertainment deve riuscire ad essere ciò che la gente vuole vedere, smettendo di esserne una mera interruzione per mostrare quello che interessa al brand. Così la pensa Giovanni Perosino, responsabile marketing Audi AG, salito sul palcoscenico del Festival di Cannes in occasione dell'incontro 'There's no business without show business'.

Ai nostri microfoni il manager ha spiegato che, in seguito alla sempre più scarsa 'human attention' che caratterizza i nostri giorni, sta diventando enormemente complesso essere rilevante per un brand. Da qui l'importanza per un marchio di un approccio allo show business, all'intrattenimento. Direzione privilegiata per arrivare a catturare l'attenzione di un'audience più sofisticata e difficile da ingaggiare.

Un percorso non facile e così immediato da intraprendere. Per Perosino infatti oggi più che mai c'è bisogno di 'creative brain', vista l'attuale tendenza alla noia più che al divertimento in comunicazione. Il manager suggerisce di essere "selettivi e cercare di lavorare sull'essenza. Le grandi idee sono da sempre esprimibili in maniera molto semplice. E questa continuerà ad essere la peculiarità che le contraddistingue. Quando hai un'idea forte, chiara e semplice da esprimere quella sarà vincente. Un piccolo segreto sarà dunque quello di mettere in campo una scrupolosa selezione. Dire sempre di no, fino a che arriva realmente la grande idea che sarà immediatamente riconoscibile. Questo è anche un esercizio di commitment più che mai fondamentale".

Un esempio di idea semplice e chiaramente definita per Audi sarà, ci spiega il manager, il lancio mediatico della Q2. Il progetto più importante dell'ultimo quadrimestre del 2016 che segna il debutto della casa automobilistica dei quattro anelli in un segmento completamente nuovo. Per il suo lancio è stata così ideata una piattaforma di comunicazione che nasce dal concetto#untaggable con l'intenzione di trasmettere l'essenza "non catalogabile" della autovettura che parla principalmente ai Millennials partendo da un concetto di catalogazione per definizione.

Audi sceglie così uno storytelling che non dà nessun giudizio di merito, ma che vuole semmai sottolineare che a volte la realtà non è così semplice da poter stare dentro a un'etichetta.

Come puntualizza Perosino infatti: "le migliori cose della vita non possono stare sotto un'unica definizione, sono 'untaggable'. Questa è un'idea che ha una possibilità di social conversation enorme perché si può declinare in ogni ambito. E nell'automotive industry Q2 è la nostra untaggable car, può infatti essere definita in tanti modi e tutti la rappresentano. Quindi la piattaforma #untaggable che collezionerà tutte le experience generate dalla community online, avrà come risposta in ambito automobilistico proprio la Audi Q2 in qualità di #untaggable car."

Una grande testimonianza questa del nuovo corso che la comunicazione del marchio intende perseguire. Il budget dedicato al lancio europeo della nuova autovettura sarà compreso tra 25 e 40 milioni di euro, di cui il 65%-70% verrà investito in attività digitali. Strategia media con le stesse caratteristiche anche per il mercato italiano, in controtendenza con il modus operandi dei big spender nazionali che ancora prediligono i media tradizionali. Tv in primis.