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Dopo Milano e Roma Bauli in Piazza guarda al futuro e propone una segreteria politica e un centro studi per costruire la riforma del settore

Lo ha dichiarato ai nostri microfoni il presidente dell'associazione Tiziano Rossi, al termine della manifestazione che sabato 17 aprile ha visto artisti, tecnici, organizzatori dell'industria della live communication riempire piazza del Popolo a Roma con 1000 flight case per il secondo capitolo del flash mob di protesta, con cui richiamare l'attenzione del governo sull'universo composto da tutti coloro che lavorano nel settore eventi, spettacolo, fiere, congressi e musica dal vivo, oggi in ginocchio a causa della pandemia e che da 419 giorni non lavora.

In Piazza del Duomo a Milano erano 500 (leggi news). A Roma il doppio. Piazza del Popolo sabato 17 aprile è stata il nuovo palcoscenico per la protesta dei lavoratori dello spettacolo e della event industry, con il flash mob di Bauli in piazza, che ha schierato oltre 1000 flight case, di quelle utilizzate dal comparto per il trasporto delle attrezzature.

I manifestanti, in rappresentanza di tutte le sigle che hanno aderito tra cui #Italialive e il Club degli Eventi e della Live Communication (leggi news), erano tutti vestiti di nero come la maschera che indossavano a simboleggiare l'anonimato nel quale li ha lasciati la politica hanno chiesto al governo risposte e interventi.

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Ai microfoni di ADVexpress Tv Tiziano Rossi, Presidente dell'Associazione Bauli In Piazza, intervistato da Salvatore Sagone al termine della manifestazione di cui ADC Group è media partner, si dichiara soddisfatto del risultato, delle innumerevoli adesioni, del coinvolgimento di molte sigle unite nella voglia di ripartire e sfruttare questa unione nata, da una situazione drammatica, che coglie l'occasione per chiedere riforme mai realizzate a sostegno e regolamentazione del settore.

Questo comparto è stato il primo a chiudere con la pandemia e sarà l'ultimo a ripartire. Anche se la data di riapertura decisa nei giorni scorsi dal governo, prevista per il 26 aprile (leggi news),  porta un segnale di speranza, per il settore, non sarà ne facile ne rapida la ripartenza, soprattutto per un settore come quello dello spettacolo e degli eventi che richiede un'importante fase di pianificazione.

Quali attenzioni la politica ha riservato al settore? “La politica si è resa finalmente conto – spiega Tiziano Rossi - che esiste una event industry, un mondo che parte dal teatro e arriva alle olimpiadi. Le  istituzioni hanno capito quanti operatori, realtà aziendali, per non parlare dell'indotto legato agli eventi, sono coinvolti in questo universo lavorativo. Ora ci auguriamo che il governo dia delle risposte normative e trovi soluzioni che creino strumenti per le coperture economiche di queste professionalità che sono per loro natura discontinue”.

Durante la manifestazione la musica si ferma e lascia spazio al silenzio, rotto con potenza dalle percussioni delle mani che battono a tempo sui bauli. Tra i palmi che percuotono ci sono anche quelli di di alcuni volti noti della musica come Fiorella Mannoia, Giuliano Sangiorgi, Max Gazzè, Emma, Daniele Silvestri, Manuel Agnelli, Alessandra Amoroso, Diodato, Roy Paci, Brunori Sas anche loro presenti a sostegno delle “rockstar che sono dietro al palco. Senza di loro nulla potrebbe accadere".

L'associazione organizzatrice chiede al governo copertura dei lavoratori fino alla fine del 2021 con un sostegno mensile e non sporadico, sostegno alle imprese sia in termini di fatturato che in termini di spese realmente sostenute per riuscire a mantenere una sussistenza e farsi trovare pronti alla ripartenza, protocolli chiari e facilmente gestibili per la creazione delle manifestazioni che rispettino la salute dei lavoratori e spettatori, sfruttando l'occasione per definire una riforma del settore.

Quest'anno per l'industry dello spettacolo e degli eventi forse sarà un altro anno da dimenticare. Nella realtà delle dinamiche si potrà iniziare a vedere degli accenni di ripartenza a ottobre, ma tutti puntano su un 2022 “normale”. E non sarà una ripartenza immediata. Come precisa Rossi “il nostro settore ha bisogno di programmazione. Speriamo che i protocolli da rispettare per la ripartenza vengano approvati quanto prima. Il 2021 è un anno quasi bruciato, possiamo ipotizzare un inizio di ripresa lavorativa dopo l'estate. Mentre per la ripartenza a regime si parlerà dell'anno prossimo. Quello che noi ci aspettiamo dalla politica è un sostegno reale del comparto perché stiamo perdendo professionalità, aziende ed esperienza”.

I protocolli per la sicurezza sono stati approvati. L'utilizzo degli eventi ibridi sarà una costante e una possibilità di apertura di nuovi mercati. La nuove tecnologie permetteranno sempre più di far convivere la componente ibrida degli eventi, live e digital, mentre la tracciabilità degli ospiti sarà utile per evitare assembramenti negli spazi. Spazi che dovranno essere ampi, almeno nell'immediato futuro, per gli eventi dal vivo e gestire la capacità di monitoraggio del pubblico nelle sale.

L'associazione Bauli In Piazza guarda al futuro e prevede di costruire una segreteria politica e un centro studi per costruire la riforma del settore. “Bauli in spiaggia no!” - conclude il presidente dell'associazione - “Ci auguriamo che non saranno necessarie altre manifestazioni per richiamare l'attenzione e nuove soluzioni governative. Meglio mettere mille ombrelloni distanziati in spiaggia che altri bauli”.

Davide Riva