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Hartsarich: Musei Civici di Venezia, ecco il marketing che fa bene alla cultura

Incontriamo Walter Hartsarich, noto protagonista della comunicazione italiana per aver guidato negli ultimi anni Aegis Media Italia (di cui resta presidente onorario),  ma questa volta  in una nuova veste. Quella di presidente della Fondazione Musei Civici di Venezia, incarico che ricopre dal dicembre del 2010 con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio culturale artistico di Venezia e promuoverlo secondo le nuove logiche del marketing e della comunicazione, partendo dal brand della Fondazione, che ha assunto un nuovo nome MUVE (musei Venezia).
Pur avendo ereditato una struttura già in buona salute ed economicamente indipendente, in poco più di un anno dal suo commitment, i risultati del business plan messo a punto dal manager con un programma di marketing, comunicazione e promozione, hanno superato le aspettative. I numeri parlano da sé: il fatturato è cresciuto del 20% toccando i  24 mln, e il numero di biglietti è incrementato del 9%.

All’origine di questo brillante risultato,  un piano di comunicazione mirato nell’area balneare e termale circostante la città per favorire l’affluenza turistica  verso Venezia,  facendo leva su affissione, stampa quotidiana, radio locale e sul digitale, con un rinnovamento della strategia digital e del sito stesso, dal quale le entrate sono cresciute del +40%. Gli investimenti sulla rete proseguiranno anche nel 2012 con campagne ad hoc sui siti dei principali quotidiani nazionali ed esteri. Infine, a impattare positivamente sul business del Muve anche la creazione del merchandising, da cui nel 2011 è derivato il 35% delle entrate del bookshop, così come la maggiore visibilità al Museo di Storia Naturale che ha visto duplicare numero di visitatori e incassi.
 
Certamente in questo progetto di ampio respiro per il Muve, Hartsarich ha fatto tesoro dell’esperienza maturata durante un viaggio in Europa per conoscere le modalità di comunicazione dei più prestigiosi musei internazionali.
In Italia, fa notare il manager, purtroppo la mancanza di una cultura e di un approccio imprenditoriale tra i professionisti  del settore frena la valorizzazione del patrimonio artistico nazionale.
Che fare? Il manager propone un’interessante ‘rivoluzione copernicana’ e lancia l’idea di  un temporary museum itinerante per portare la realtà museale del Paese e la sua ricchezza artistica in Italia e nel mondo. Il Muve insegna, e per un anno sarà presente in Giappone con quattro esposizioni volte a diffondere in terra nipponica la cultura veneziana.
Un’altra idea profilata da Hartsarich è il progetto di una mostra con le opere artistiche dei depositi.
 
Spostando l’attenzione all’attività  del manager in Aegis Media Italia, Hartsarich ricorda il suo impegno come membro del board del Gruppo in Sud America per la valorizzazione e la ricerca di nuove società nel media e nel digitale.
Sullo status attuale della comunicazione italiana e sui prossimi scenari possibili, Hartsarich si dichiara ottimista ma riconosce il momento di difficoltà del mercato e della industry, sottolineando il calo preoccupante di presenze pubblicitarie in televisione e sulla stampa.
Dalle aziende e dalle nuove generazioni di manager e professionisti del marketing, Hartsarich si aspetta e sollecita un importante segnale di cambiamento e di ripresa, che non può prescindere dalla capacità di traino dei mezzi digitali.

EC

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