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Ricerche di mercato a +5% nel 2022, valgono 800 mln. Lucchi (Assirm): “Si stima un +5/6% nel 2023. Strumento imprescindibile per brand e aziende: supportano le decisioni, massimizzano le potenzialità di business, guidano l'efficacia delle comunicazioni"

Un recente studio svolto dalla stessa organizzazione su un campione di aziende italiane rivela che negli ultimi 12 mesi il 77% delle imprese ha commissionato indagini di mercato per conoscere lo scenario in cui opera, mentre il 48% ha affermato di essere intenzionata ad aumentare il budget in ricerca. In Europa il settore ha un volume pari a 21 miliardi di dollari, con crescita nel 2022 stimata a circa l'11%, guidata da UK, mentre in Italia esiste una forte potenzialità di crescita.

Le ricerche di mercato sono un elemento imprescindibile per la comunicazione, non solo per monitorare il ROI delle campagne, ma anche per acquisire informazioni, trend, aspetti societari utili per la concezione di idee e strategie efficaci che sfocino nella genesi di campagne adv di successo.

Per dare una panoramica del settore dedito alle indagini di mercato, la nostra redazione ha incontrato Matteo Lucchi, Presidente di Assirm, l’associazione che riunisce le aziende italiane che svolgono Ricerche di Mercato, Sondaggi di Opinione e Ricerca Sociale.

Un recente studio svolto dalla stessa organizzazione su un campione di aziende italiane rivela che negli ultimi 12 mesi il 77% delle imprese ha commissionato indagini di mercato per conoscere lo scenario in cui opera, mentre il 48% ha affermato di essere intenzionata ad aumentare il budget in ricerca. Questo trend conferma quanto il settore delle ricerche sociali e di marketing sono state e saranno indispensabili per lo sviluppo futuro delle imprese del nostro Paese.

La crescita che il settore sta vivendo in Italia, certificato da un +5% di crescita nel 2022 con prospettive analoghe per il 2023 (crescita stimata di circa il 5-6%), deriva dall'importanza dello strumento stesso, che consente di orientale in modo più efficace investimenti, capacità decisionali, creative e di scelta dei media. Come ricordato da Matteo Lucchi: “Le ricerche supportano le decisioni, consentendo all'azienda di massimizzare la probabilità che le scelte di business in via di definizione siano corrette. Noi come Assirm aiutiamo le realtà a capitalizzare la loro ricchezza informativa e a ridurre il rischio di impresa, generando al contempo innovazione, capacità competitiva e sviluppo in modo sostenibile.”

Il mercato italiano della ricerche è stimato avere un volume di poco inferiore agli 800 milioni di euro, di cui gli associati Assirm rappresentano circa l'85%. In Europa il settore ha un volume pari a 21 miliardi di dollari. Esiste però una grande differenza fra l'Italia e il resto dell'Europa circa gli investimenti in ricerche: la Francia ad esempio investe circa 2,5 miliardi di dollari, mentre la Germania 2,6 miliardi mentre l'Inghilterra è a quota 12,5 miliardi di dollari. La crescita del settore europeo nel 2022 è stimata a circa l'11%, guidata da UK.

Ma nel mercato italiano quali sono i monitoraggi maggiormente indagati? “I temi che gli associati Assirm studiano sono molti e variegati. Lo scorso anno la quota maggiore delle ricerche effettuate è andata in direzione della valutazione delle performance delle campagne di comunicazione; secondariamente per migliorare la conoscenza dei propri stakeholder; e al terzo posto per misurare l'equity di brand, quindi tutti quei fattori che rappresentano l'immagine e salute di una marca. Va ricordato inoltre, per quanto riguarda il settore della comunicazione, che molti monitoraggi vengono svolti per delineare tutta la filiera produttiva delle strategie di comunicazione, partendo dalla valutazione del concept, passando per il formato e media più adatto, fino all'osservazione della comunicazione finale, della sua efficacia e riscontro nel consumatore.”

Come ben descritto da Lucchi ai nostri microfoni, il divario di investimenti in Italia rispetto alla media europea dipende dalla tipologia di tessuto industriale che caratterizza in nostro Paese, un sistema che vede una massiccia presenza di PMI che spesso non hanno una struttura manageriale di governo, o comunque posseggono mediamente un livello di manageriallizzazione più basso di quelle europee.

Il settore italiano delle ricerche di mercato risulta quindi essere in possesso di grandi potenzialità. Si stima che delle circa 220mila PMI presenti in Italia, solo 6 mila utilizzano abitudinariamente le ricerche. Secondo l'esperienza degli associati Assirm: “Le aziende che iniziano a munirsi di indagini poi non ne possono più fare a meno, tanto risulta evidente il vantaggio che porta con sé una ricerca di mercato ben fatta. Deriva l'evidenza, secondo la nostra esperienza, di come le aziende che studiano i settori di loro interesse siano poi in grado di avere performance di investimenti più efficaci, migliori ritorni, e un crescita della propria capacità competitiva.”

“La nostra grande sfida anche per il 2023 – sottolinea Matteo Lucchi, Presidente di Assirm – risiede nel coinvolgere le PMI italiane nell'effettuazione di indagini. Noi consigliamo di rivolgersi ad aziende serie, farsi accompagnare da professionisti e approcciare le ricerche in modo graduale, affinché, sulla base dei primi risultati emersi, l'azienda possa ragionare sui dati ottenuti e progettare le azioni future basandosi su valutazioni oggettive e reali.”

L'Associazione è anche fortemente impegnata nella formazione, soprattutto delle giovani generazioni, che vedranno nel corso del 2023 una serie di iniziative indirizzate agli associati e agli investitori, ma anche agli studenti universitari, attraverso il lancio di una piattaforma di e-learning, creata con l’obiettivo di agevolare la fruizione dell’offerta, la crescita e la valorizzazione delle professionalità.

Sono da ricordare inoltre sul fronte accademico le collaborazioni e iniziative con i principali atenei italiani, con l’attivazione di borse di studio e premi dedicati ai neolaureati, così da avvicinare le giovani eccellenze alle professioni della ricerca sociale e promuovere il turn-over generazionale. Altro tema sul quale Assirm aumenterà lo sforzo nel corso dell'anno sarà quello della misurazione dei criteri di qualità e del ROI.

Davide Riva