Editoriale
Space available here. Splendidi quarantenni
di Pasquale Diaferia
Zitti zitti, ci siamo riusciti. La generazione dei sessantenni, se Dio vuole, ha ceduto la mano. Un primo segno evidente sono i giurati italiani per il New York Film Festival (vedi notizia correlata ). Per la prima volta solo quattro "baby boomers". Scelta quasi naturale di un presidente ADCI che, per la prima volta, è un quarantenne. E che, appoggiato da tutti i suoi pari età, ha scardinato anche nel Club la logica delle giurie ecumeniche. Quelle, aggiungo io, più facilmente influenzabili dai "Grandi Vecchi".
Qualcuno dei baby boomers fino ad oggi se l'è cavata entrando e uscendo dalle agenzie, usandole senza mai farsi usare. Qualcun'altro invece ha avuto più pazienza e oggi riesce a raccogliere il giusto premio nelle agenzie in cui è cresciuto. Tutti hanno ugualmente provato quel senso di soffocamento che dava la precedente generazione. Direttori creativi che non hanno mai lavorato per costruirsi una successione. Semmai per tenere bloccata la situazione.
Per la prima volta nella maggioranza delle prime venti agenzie italiane, e quasi sicuramente nelle giurie ristrette dell'Adci, diventiamo protagonisti noi "Splendidi Quarantenni". Proprio in tempo per superare la dura crisi, anche creativa, degli ultimi 5 anni. Dessero lo stesso spazio ai nostri pari età in politica, invece di candidare alla presidenza del senato un ottantesettenne: tutto il paese ripartirebbe ad una nuova velocità.