
Interviste
Cobianchi (McCann WG Italia): "Con i clienti lavoriamo sulla ripartenza. In un mondo cambiato per sempre, in cui l'era speculativa cede il passo a quella sostenibile, solo chi avrà un vero purpose sarà rilevante"
Riorganizzazione del lavoro in modalità smart working e continuum delle attività con i clienti garantendo loro la business consintency. Questa in sintesi la risposta del Gruppo IPG e in particolare di McCann Worldgroup Italia all'emergenza sanitaria per il Coronavirus che ha portato, dopo una fase iniziale di lavoro in sede nel rispetto delle nuove normative a tutela della salute dei dipendenti, alla chiusura degli uffici del Gruppo a Milano e Roma. “Siamo strutturati da tempo per affrontare questa situazione – spiega ad ADVexpress Daniele Cobianchi, Ceo del Gruppo McCann Worldgroup in Italia - Già da due anni, infatti, abbiamo implementato a livello internazionale un modello di change management fluido basato su piattaforme di smart working che consentono ai nostri 170 professionisti di lavorare in team, mantenendo la qualità del prodotto strategico/creativo.
Le aziende sono chiamate ad essere parte attiva della ripresa e a supportare i consumatori. Quali operazioni consigliate loro di mettere in campo e quali i mezzi più efficaci?
“Abbiamo rafforzato i rapporti con i clienti definendo con ciascuno le priorità da affrontare in questa non facile contingenza, aiutandoli a mettere a punto le azioni più consone per continuare a essere rilevanti con i linguaggi e messaggi adeguati – spiega Cobianchi - Proseguono le presentazioni creative, gli step di gara, i brain storming e i meeting da remoto, con una sinergia cliente agenzia davvero invidiabile. Tra le marche cambiano le scelte dei mezzi e dei contenuti. Bisogna essere rispettosi del momento. Abbiamo avuto un’intensificazione delle attività di social/content, specializzazione, quest'ultima di cui si occupa McCann Live, indirizzata a non interrompere la comunicazione brand/persona ma modulando il tone of voice, rendendolo egualmente efficace ma più sensibile all’attualità.”
"Naturalmente fa parte del ruolo consulenziale di un'agenzia la capacità di identificare, per i clienti, strategie alternative allineate al nuovo contesto nel quale ci troviamo, e a riguardo credo che la via da seguire sia quella di campagne con purpose precisi che dimostrino la vicinanza dei brand alle persone. Considero invece controproducenti alcune campagne, che ancora si vedono in tv, raffiguranti situazioni distoniche rispetto al momento che stiamo vivendo: il rischio è quello di allontanare emotivamente le persone dai brand”.
Interessante la riflessione del manager sulla comunicazione circolante a Milano nelle prime settimane di diffusione del Coronavirus. “Ho notato, lo scorso febbraio, una serie di iniziative che chiamavano a raccolta le energie di Milano per reagire velocemente al difficile contesto. Niente di più sbagliato e di contrario a quanto stava veramente accadendo in Lombardia: bisognava fermarsi subito e non rivendicare una resilienza inopportuna contagiando il web con decine di video raffazzonati, fuori tempo e fuori contesto".
Cosa consigliate ora ai clienti? Che orientamenti di spending dimostrano le aziende? “
"Ai nostri clienti diciamo che è importante contribuire al “silenzio” perché fermarsi, ora, è l’unico modo di ripartire. Ma contribuire al silenzio non significa non comunicare; significa sapersi sintonizzare con le persone, essere nella loro vita, ora più che mai con strategie e idee creative meaningful".
Quali progetti concreti state mettendo a punto in questo periodo?
“Prepariamo la ripartenza. Ci sarà un momento, quando sentiremo di avercela fatta, nel quale le aziende saranno chiamate a comunicare a un mondo che sarà cambiato per sempre. Sarà forse la fine dell’era speculativa e il vero inizio dell’era sostenibile. Purpose, ruolo sociale delle marche, sustainability diventeranno un modo di essere e non più una posa. I brand che lo avranno capito saranno quelli che avranno più successo".
Uno sguardo all'orizzonte. Consigli all'Italia per ripartire
"Diversamente da quanto avviene dopo una lunga coda in autostrada, con le auto che sfrecciano tutto gas andando incontro a molti rischi per recuperare il tempo perduto, sarà importante, per l'economia italiana rimettersi in moto a una velocità costante ma sostenibile: ci saranno nuove fondamenta da costruire per bene, un po’ alla volta, perché aver preso consapevolezza della nostra fragilità ci obbligherà a fare tutto meglio, ma anche a essere migliori".