Interviste

Coronavirus. Stagnitto (Social Content Factory): "Per le aziende è il momento di rafforzare le videostrategy con contenuti di infotainment adeguati a consumatori e marche. La creatività d'impresa italiana brilla con idee di prodotto e comunicazione"

Come spiega ad ADVexpress il Fondatore e Direttore Creativo, in questo difficile contesto la company di The Story Group consiglia ai clienti il miglior mix di formati video sostenibili dal punto di vista realizzativo ed economico e le modalità per convertire eventi fisici in eventi streaming video. Vale ancora la regola 'never stop engaging' ma in modo coerente con target e scenario. Spazio a contenuti sempre più autentici.

Andrea Stagnitto, Fondatore e Direttore Creativo di Social Content Factory, spiega ad ADVexpress come sta affiancando le aziende clienti in questo difficile contesto con idee e soluzioni per comunicare vicinanza, valori e contenuti di brand senza rinunciare al coinvolgimento. Il manager infatti afferma  'esistono soluzioni adatte anche a questa situazione di lock down per continuare a ingaggiare gli stakeholder con la video content strategy'. 


Vi siete da poco riposizionati da content producer a content curator, trasformando il video in una leva importante per la comunicazione ai tempi del Coronavirus. Ci spiega questo cambiamento, le ragioni e gli obiettivi?

Non ci siamo riposizionati, siamo sempre stati anche curatori e non solo creativi e producer. Mai come in questa fase dobbiamo saper consigliare il migliore mix di formati e soluzioni video sostenibili sia dal punto di vista realizzativo che economico. In questo momento stiamo per esempio investendo molto nella ricerca dei migliori archivi disponibili online cercando soluzioni creative che partano dalle immagini disponibili adatte alla storia che si deve raccontare. Nelle grandi c.d.p. è quello che fa la ricerca regia. In questo bisogna ragionare da curatori, come nell’arte si fa con le opere create da altri. È il momento buono anche, crediamo, per razionalizzare e valorizzare gli archivi proprietari delle aziende dando una seconda vita a materiali di qualità collezionati duranti gli anni. Non diciamo che bisogna smettere di girare: noi stessi siamo in questo momento in shooting con un documentario molto sfidante e delicato sul tema covid-19 per un nostro cliente al centro della scena dell'epidemia. La nostra è una provocazione che dice ai brand: 'esistono soluzioni adatte anche a questa situazione per continuare a ingaggiare gli stakeholder con la tua video content strategy'. Alla ripresa si dovranno poi ragionare soluzioni per mettere in sicurezza le crew garantendo adeguati standard anche per i clienti che partecipano ai nostri shooting o che ci ospitano nei loro spazi per le riprese. 

Come si comportano le imprese clienti in termini di investimenti, progetti, messaggi pubblicitari, strategie media e richieste di insight? 
Vorrei prima di tutto sottolineare come Social Content Factory e tutta The Story Grroup siano al fianco di Humanitas, un cliente che abbiamo aiutato a raccogliere quasi 50.000 euro in donazioni soprattutto da parte di altri nostri clienti, tra cui EON, ma anche da parte nostra, ovviamente in proporzione. Rispetto al nostro lavoro, nei clienti stiamo vedendo tanto coraggio e determinazione. In pochissimi casi i progetti sono stati annullati. Anzi: proprio dopo l’emergenza un nostro cliente ci ha affidato la realizzazione del primo branded content televisivo di Social Content Factory. Perché è il momento di lavorare sulla marca lasciando che i suoi valori incontrino quelli dei consumatori, che sono ovviamente molto esposti. C’è tanta voglia di comunicare, informare e coinvolgere gli stakeholders interni ed esterni soprattutto sulle scelte responsabili che le aziende stanno portando avanti sul tema Covid-19. Stiamo percependo questo.


Le aziende sono chiamate ad essere parte attiva della ripresa e a supportare i consumatori. Quali operazioni consigliate loro di mettere in campo e quali i mezzi più efficaci?
Le aziende, anche multinazionali, stanno facendo la loro parte con grande responsabilità e senso civico. La creatività d’impresa tipicamente italiana si sente tantissimo in questo momento. Sia nelle soluzioni produttive geniali che alcune aziende stanno portando avanti sia nella volontà di ispirare i pubblici grazie alla propria voce con messaggi positivi, incoraggianti e rassicuranti. C’è tanta solidarietà e voglia di mettersi a servizio delle istituzioni anche per quanto concerne l’informazione: Google con YouTube ad esempio dà priorità alle comunicazioni e alle conferenze stampa del governo nelle tendenze della home. Bene. Le grandi aziende, poi, stanno prendendo coscienza della forza dei loro strumenti per aiutare le piccole imprese. Penso all’e-commerce con gli artigiani. Lì si dovrà lavorare molto. Soprattutto nella fase 2 dove a fare più fatica saranno proprio le PMI ancora non digitalizzate. Gli spazi non cambiano: i social media sono sempre molto centrali. La tv è naturalmente in ascesa e i giovani le si sono avvicinati in maniera molto significativa. Noi cerchiamo di aiutare con contenuti video di qualità, basati su valori comuni a consumatori e marca, in tutti gli aspetti, dalla musica ai copy. Nel BtoB stiamo notando grande voglia di mettersi in gioco e investire il proprio tempo a casa in modo utile per il proprio settore. Insomma, crediamo che sia il momento perfetto per le aziende per rinforzare le proprie videostrategy con contenuti di info-tainment adatti ai propri target e tanto dialogo. In questo quadro, una menzione speciale va all’UGC che in questo momento è davvero centrale, anche vista la limitata possibilità di girare, purché sia ben coordinato artisticamente e non fine a se stesso.  

La difficile situazione impone ad agenzie, case di produzione, content producer e aziende un ripensamento dei contenuti e dei linguaggi della comunicazione. Come cambieranno e come cambierà il ruolo delle agenzie chiamate a un rinnovamento
Non credo ci sarà un totale stravolgimento di ruoli. Credo invece che la fiducia tra agenzie e aziende diventerà ancora più centrale e preziosa. Soprattutto nel primo periodo, da maggio a settembre, sarà la propositività delle agenzie e dei consulenti a vincere. In un momento in cui le persone chiave delle aziende stanno lavorando 24/7, le idee, i brief, gli insight devono nascere dai consulenti con cui si lavora. Sui linguaggi vedo grandi prospettive per i long form dove la chiave principale sarò il documentarismo. I contenuti nel prossimo anno saranno molto più autentici, ne siamo certi. 


Come vi siete riorganizzati per gestire i progetti da remoto? Come riuscite a proseguire nella  produzione video e con quali modalità?

Stiamo riportando al centro il lato tecnico del nostro mestiere quando si tratta ad esempio, come ci sta accadendo spesso, di supportare le aziende nel trasformare eventi fisici in eventi streaming video. In questo senso sono due le aree: oggi diamo soluzioni veloci e semplici ai clienti che devono sostituire shooting o gli eventi, utilizzando alcune tecnologie di regia che ci permettono di collegare fino a 8 persone contemporaneamente creando dei talk e interviste ad effetto con qualità video altissima.
Domani, invece, tra le soluzioni che proporremo c’è la possibilità di installare set residenti dentro gli spazi dei clienti, controllati in remoto da nostri tecnici con cui all’evenienza girare contenuti di media complessità. 
Dopodomani credo che l’experiential marketing, che stava diventando sempre più centrale per alcune categorie, sarà implementato velocemente con soluzioni di AR e VR. Anche quando si parla di brand entertainment. E su questo in Italia abbiamo molto terreno da recuperare. 


La sua  vision sull'impatto del Coronavirus sul mercato pubblicitario e in generale sull'economia del Paese. E' possibile fare previsioni? Quali i settori più coinvolti e quali misure/modelli di business adottare per reagire?

Ci sarà una flessione sugli acquisti e questo mi pare evidente. Si comunicherà meno, ma meglio, allungando a volte il processo di acquisto. In ambito social i piani editoriali dovranno essere sempre più elastici e ripensati completamente, non si potrà più pianificare mensilmente. Il branded content e le videostrategy saranno sempre di più di informazione e approfondimento con
la giusta dose di intrattenimento. 


Uno sguardo all'orizzonte.  Consigli all'italia per ripartire

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