Interviste

Format all digital dei BC&E Awards 2020. Antinolfi (Living Brands): "Evento ben strutturato che ha regalato un'esperienza gratificante. Le marche devono sempre più rendersi parte attiva e positiva della vita dei consumatori"

Il Partner & Creative Director dell'agenzia ha sottolineato, durante le Digital Live Presentation del premio di ADC Group, che la fisicità, la sensorialità, l’emotività, di una presentazione live non può essere replicabile. Inoltre, ha ribadito come le marche assumino effettivamente, concretamente, e non solo strumentalmente, un ruolo di utilità sociale.

Francesco Antinolfi (in foto), Partner & Creative Director Living Brands, è stato protagonista lo scorso 18 maggio delle Digital Live Presentations, il nuovo format all digital dei BC&E Awards, presentando alla giuria il progetto Fisher-Price Torniamo Bambini! per Mattel Italia.

Ecco il suo commento sulla nuova formula dell'evento e sui trend emersi dalle campagne in gara. 

 

Qual è il tuo parere, in termini di efficacia e coinvolgimento, circa nuovo format 'all digital' delle Live Presentation lanciato quest'anno da ADC Group?

Il format “all digital” è stato molto ben strutturato e ha restituito a noi partecipanti, almeno dal mio punto di vista, un’esperienza decisamente gratificante. Inutile dire che, la fisicità, la sensorialità, l’emotività, di una presentazione live durante la quale hai davanti a te e guardi negli occhi tutti i tuoi interlocutori è un’esperienza che non può essere, in assoluto, replicabile.

 

Quali sono, secondo lei, nuove frontiere e tendenze in termini di branded content & entertainment?

Quella che personalmente, già da qualche anno, vedo e perseguo nei progetti a cui lavoro con il mio team in agenzia è una frontiera in cui le marche assumono effettivamente, concretamente, e non solo strumentalmente, un ruolo di utilità sociale. Fosse anche solo per regalare, come è accaduto a Zerba con Fisher-Price, un giorno gioioso di festa a 78 nonni che di solito vivono in totale isolamento e solitudine. Dal mio punto di vista, le marche non possono più limitarsi a generare contenuti di puro advertisement o entertainment ma hanno il dovere, in un’epoca complessa come questa, di rendersi parte attiva e positiva della vita dei loro consumatori. E, attenzione, questa non è una visione “buonista” mossa da un approccio etico-idealistico al nostro mestiere, è a mio avviso la strada più efficace per costruire marche solide, dalla solida personalità e reputazione, che riescono a costruire davvero una relazione, un feeling empatico, pregnante con i propri consumatori.

 

Come è possibile rendere il branded content & entertainment una leva ancora più efficace?

Coerentemente a quanto appena espresso nella precedente risposta, essendo autentici, non strumentali. Provando a lasciare un segno rilevante. Credo fortemente che chi fa il mestiere del creativo, oggi, non debba pensare in maniera autoreferenziale alla propria idea creativa, ma a cosa potrà generare nella considerazione delle persone, a come la marca sulla quale sta lavorando possa lasciare un segno pregnante nella vita dei suoi consumatori.