Interviste

José Papa (Cannes Lions): creatività decisiva per il futuro dell’Europa, bene Eurobest, ma i creativi italiani dovrebbero ambire a qualcosa di più

Tracciando un bilancio di Eurobest, Jose Papa, managing director di Cannes Lions, la società che organizza anche il Festival di Cannes e altre manifestazioni dedicate alla creatività in tutto il mondo, si dichiara soddisfatto: ma invita la community dei creativi italiani a partecipare di più, spronandola: "la creatività è un valore da difendere".

(Roma, dal nostro inviato Tommaso Ridolfi). "Siamo più che soddisfatti di questa edizione di Eurobest, per diversi motivi. Prima di tutto per l’effetto che un’iniziativa che mette in contatto e unisce le persone in nome delle idee e della creatività può avere in questo preciso momento storico, in cui ci si interroga e si mette sotto pressione l’idea stessa di Europa e della sua identità. Il 2016 è stato un anno speciale da questo punto di vista, e la sensazione è che mai come oggi ci sia stato bisogno di noi" afferma ad ADVexpress José Papa, managing director di Cannes Lions.

"In secondo luogo perché una città come Roma e la sede stessa del Festival, Palazzo Barberini, mostrano arte e bellezza ovunque si rivolga lo sguardo come nessun’altra delle città in cui siamo stati fino ad ora: e siamo sicuri che i partecipanti ne abbiano approfittato per trarne idee, creatività e ispirazione. Da questo punto di vista, quindi, abbiamo sicuramente alzato l’asticella per le edizioni future".

"Ci sono stati problemi da affrontare come per qualunque altro evento, non abbiamo avuto sorprese particolarmente sgradite o trovato ostacoli insormontabili: sapevamo che un palazzo del ‘500 non è stato pensato per eventi multimediali, così come sappiamo che ci sono sempre compromessi da raggiungere per riuscire a soddisfare da un lato le nostre esigenze organizzative e dall’altro le regole di chi ci ospita".

Ciò che rende Eurobest unico è la diversità della sua audience edizione dopo edizione: "quest’anno è andata come ci aspettavamo, e Roma ha attratto un profilo differente da quello di Amsterdam o Praga, solo per fare due esempi. Siamo soddisfatti anche del numero dei partecipanti, anche se con un ‘ma’… Proprio perché l’Italia ha una tale tradizione artistica, culturale e di design, continuiamo a pensare che per eventi come Eurobest – e non solo – la sua rappresentanza dovrebbe essere molto più numerosa e la sua community più ambiziosa, puntando a un ruolo di maggior spicco e a posizionarsi fra i leader dell’arena creativa”.

 Da circa 6 mesi, Josè Papa è il nuovo managing director dei Cannes Lions, succedendo a Philip Thomas, che è la holding proprietaria del Festival e di tutte le attività connesse. Papa ha lavorato in precedenza per Estadao, editore brasiliano nonché rappresentante ufficiale di Cannes per il Brasile, gestendo successivamente per 4 anni e mezzo per un’altra società che fa capo a Emap, WGSN, specializzata in trend forecasting per aziende di design e della moda. 

"Venendo dal Brasile, dove credo che tutti conoscano l’importanza dei Cannes Lions per l’industry pubblicitaria, ero già perfettamente a conoscenza della vastità dello spettro di iniziative collegate. Siamo una public company che risponde ai suoi azionisti e che governa operativamente il Festival e ne gestisce la tradizione, ma è l’intera industry della comunicazione a dirigere e in qualche modo a possedere il ‘valore’ dei Cannes Lions. Un valore che consideriamo sacro e che dobbiamo preservare e allo stesso proiettare nel futuro, garantendone lo sviluppo e l’innovazione".

"Inspiration, learning, networking, collaboration: questi i 4 pilastri fondamentali su cui è basato il Festival che si materializzano durante le due settimane a Cannes quando l’intera industry arriva sulla Croisette sapendo già che cosa aspettarsi. Il nostro obiettivo è quello di coinvolgere la community che vi prende parte anche oltre quelle settimane, perché il valore della creatività va costruito e alimentato sempre, nel corso di tutto l’anno, per renderlo ancora più potente".

"Negli ultimi anni, la tecnologia ha rivoluzionato infiniti aspetti dell’industria e della società, influenzando ogni singolo anello della ‘value chain’ della comunicazione: il concetto stesso di creatività si è allargato e il Festival si è adeguato di conseguenza in modo verticale introducendo ‘stream’ paralleli come quelli dedicati a Salute, Innovazione ed Entertainment. Sappiamo però di non poter continuare ad allargarci all’infinito, perché perderemmo l’essenza stessa di ciò che proponiamo e che ribadisco ancora una volta: il valore della creatività".

"Intanto, teniamo occhi e orecchie ben aperte e cerchiamo sempre di reagire in modo rapido e dinamico ai cambiamenti del mercato: per esempio abbiamo aggiustato e continueremo ad aggiustare le differenti categorie per ridefinire di volta in volta ciò che un Leone dovrebbe rappresentare".

Allo stesso modo, possiamo ricordare, è stata ridefinita la composizione delle giurie: per l’edizione 2017 – la 63° – l’organizzazione ha infatti stabilito di ridurre il numero dei giurati per incoraggiare discussioni più approfondite sui lavori che davvero meritano di essere premiati, sempre con lo stesso obiettivo: poter mostrare e dimostrare il valore della creatività.