Interviste

Strategy & Media Group: i primi 18 anni da indipendenti e trasversali

Nato nel 1989, il gruppo è cresciuto negli anni fino a diventare una realtà da 110 milioni di euro di amministrato, attivo nono solo nella pianificazione media ma anche nelle relazioni pubbliche, negli eventi, nelle ricerche. In occasione dell'anniversario, Advexpress ha incontrato la fondatrice e presidente Ludovica Vanni.

Taglia il traguardo dei 18 anni Strategy & Media Group, gruppo fondato da Ludovica Vanni (nella foto), la cui expertise spazia dalle pianificazioni media alle relazioni pubbliche agli eventi e alle ricerche. Una realtà che dopo avere mosso i primi passi nel 1989, ha fatto dell'indipendenza e della trasversalità le proprie bandiere. Spinta dall'entusiasmo e dall'energia della sua 'presidente' e fondatrice, Ludovica Vanni, che guida il gruppo affiancata dall'amministratore delegato Claudia Soncin, e che racconta la sua esperienza in questa intervista ad Advexpress.

Strategy & Media Group diventa maggiorenne: un bilancio di questi anni?

Sono stati anni tumultuosi, perché nella comunicazione si sono visti numerosi cambiamenti. Ripensandoci, mi rendo conto di essere stata coraggiosa ad aprire un centro media indipendente, in un periodo in cui solo i grandi gruppi potevano permettersi di farlo. Le sigle indipendenti erano davvero poche, in genere nascevano come emanazione di una grossa agenzia o holding della pubblicità. Io però mi occupavo della vendita degli spazi pubblicitari per Manzoni, e avevo avuto modo di conoscere le reali esigenze dei clienti, a partire da Robe di Kappa , il mio primo cliente importante, che è ancora con noi. Forte di una buona conoscenza del mercato, sono passata dall'altra parte della barricata, a comprare gli spazi.

Come è nata questa la decisione di aprire un Centro Media?

Potrà sorprendere, sono stata incoraggiata da Lorenzo Pelliccioli che nel 1989 era l'allora A.d. Manzoni, attuale A.D. De Agostini.

Ci racconta come è andata?

E' semplice: lavoravo, come ho detto, in Manzoni, in quei tempi era avvenuta la famosa scalata di De Benedetti alla Mondadori, con conseguente accorpamento (di breve durata) della Manzoni alla Mondadori. Per i venditori dell'una e dell'altra parte sono iniziati tempi difficili, perché naturalmente si imponevano dei tagli al personale, e in quell'occasione Pelliccioli mi consigliò: "Perché non apri un centro media?". È al suo incoraggiamento che devo essere grata.

Arriviamo all'oggi. Cosa è diventato Strategy & Media Group, e quali sono i suoi punti di forza?

Siamo una realtà da 110 milioni di euro di acquisto, con un team giovane e quasi tutto al femminile, di circa 20 persone, e operiamo principalmente nella pianificazione media, con Strategy & Media, ma anche nelle relazioni pubbliche, con Strategy & Relation, nell'outdoor, con Strategy Areal, nelle ricerche di mercato, con StrategyLab. Ai clienti offriamo il vantaggio di un centro media libero. Di norma i centri media sono legati a grandi gruppi in cui sono le agenzie creative a dettare la linea. Su di noi invece puntano i clienti che volutamente scelgono un centro media del tutto scollegato dall'agenzia di pubblicità, anche per poter mettere a confronto differenti proposte strategiche. Fra l'altro, questo ci consente di orientarci in maniera equilibrata e trasversale a tutti i media, e non essere tv-centrici, come sono spesso le centrali legate alle agenzie di pubblicità. In più, noi siamo molto presenti sul territorio, con una forte specializzazione nell'outdoor, ma anche con rp ed eventi.

Il fatto che la comunicazione si stia orientando sempre più verso l'integrazione, rende più complessa di un tempo l'attività di pianificazione?

Senza dubbio, perché ogni piano media in realtà è un progetto integrato; poichè anche le relazioni pubbliche rappresentano un media. Penso ad esempio alla strategia ideata per Amica Chips, che dall'anno scorso punta su testimonial forti, prima Rocco Siffredi, adesso Monti (il "secchione" diventato celebre con il reality "La Pupa e il Secchione", ndr). La pianificazione sui media classici è amplificata dalle relazioni pubbliche, dal product placement, dall'attività sul puno vendita, consentendo alla campagna di 'vivere' per un tempo più lungo. Se nel passato ai centri media erano richiesti pianificazione e acquisto attenti e oculati, oggi è richiesta una strategia di comunicazione integrata che renda il piano vincente.

Lei è l'unica donna imprenditrice del panorama media in Italia. Ha dovuto scontare qualche svantaggio?

Direi di no, credo che alla fine la competizione si giochi tutta sui fatti. E io ho dimostrato di avere qualche buona intuizione: ad esempio, ho capito da subito l'importanza di avere insieme il media e le relazioni pubbliche. Per le aziende di settori come moda, cosmesi, arredamento, è importante avere un dialogo con chi ha più conoscenza ed influenza sulle opinioni e le tendenze, come ad esempio le testate femminili. I cui direttori, per inciso, sono in maggioranza donne...

Nessun momento particolarmente duro?

Sa una cosa? Io sono una che guarda avanti. Dimentico. Vivo il presente. Credo che il passato rappresenti il nostro bagaglio di esperienza, ma per proiettarsi nel futuro, la propulsione è data dall'oggi. Infatti il nostro slogan è 'liberi di cambiare', per poter cogliere le opportunità del momento.

Che consiglio darebbe a chi vuole intraprendere questa carriera?

Suggerirei di parlare con i mezzi, 'entrare' nel media, non ragionare solo in termini di grp e frequenze ma capire le logiche dei palinsesti, ad esempio, o cogliere le opportunità offerte dai nuovi strumenti come il product placement. In questo modo si riesce a dare un valore aggiunto a questo mestiere. Non è un caso che alcuni dei nostri clienti, come Robe di Kappa o Prénatal, stiano con noi da più di 10 anni, "una vera rarità per i centri media"!

A proposito di clienti, può citare i principali del vostro portafoglio?

Alcuni nomi: Robe di Kappa, Superga, Goldenlady, Philippe Matignon, Sisi, Omsa, Compagnia delle Indie, Lancetti, Geox, Goldenpoint, Prénatal, Stefanel, Suzuki, Flexform, Pino Silvestre, Hitachi, Amica Chips. Come si vede, appartengono a vari settori merceologici, anche sotto il profilo delle tipologie dei clienti - oltre che dell'utilizzo dei media - siamo trasversali.

Di recente ha avviato un importante attività no profit, fondando la onlus For a Smile: può parlarcene?

L'obiettivo è aiutare i bambini che sono difficoltà, in tutto il mondo. C'è davvero bisogno di chi porti aiuto, ma anche di chi comunichi - e in questo possiamo contare sul nostro saldo know how - per riuscire a coinvolgere quanti hanno voglia di dare il loro contributo. Siamo partiti l'anno scorso, e, grazie al sostegno di aziende, imprenditori, editori, siamo riusciti in pochi mesi a realizzare interventi importanti: abbiamo contribuito alla costruzione dei primi 200 mq di un asilo in Brasile, inviato aiuti economici in Eritrea, e ora dall'India è in partenza un container che, sempre in Eritrea, porterà 21 tonnellate di una farina speciale DMK che è alla base della loro alimentazione. Inoltre abbiamo sostenuto il reparto leucemie infantili nell'Ospedale Regina Margherita di Torino, dove opera un ottimo primario, il professor Madon. Il metodo è importante: quello di instaurare rapporti diretti con quanti si impegnano in prima persona là dove c'è bisogno. Altri due progetti sono ora in fase di definizione, in Perù e Romania. Certo, sono gocce nel mare, ma, come recita il detto... goccia a goccia si scava la roccia!

Dopo i primi 18 anni, cosa vede nel futuro di Strategy & Media Group?

Proseguiremo nell'esplorare nuovi territori della comunicazione, a partire dal product placement, cui abbiamo di recente dedicato un reparto all'interno di Strategy & Relation. Torino, come è noto, è una città che ha un forte legame con il cinema, ed è il set di fiction di successo come 'Vivere' e 'Centovetrine'. Sia in produzioni destinate al cinema, che in quelle per la tv, abbiamo fatto comparire clienti come Suzuki, Weruska & Joel (Pino Silvestre e Compagnia delle Indie), Lancetti, Golden Lady. Altro fronte caldo è l'internazionalizzazione: al momento stiamo incontrando diversi partner all'estero per ampliare ulteriormente il nostro panorama di servizi e visione, non soltanto per i media ma anche per le pubbliche relazione.

Per concludere, come festeggerete l'anniversario?

Ci facciamo un regalo: una campagna pubblicitaria, declinata sulle testate di settore, che vede protagonista una irresistibile giraffa che cresce a dismisura fino a bucare le nuvole. Svettando nell'azzurro del cielo, divorandosi una torta di compleanno. Un modo per dire: ce l'abbiamo fatta. E per ribadire ai nostri clienti l'impegno a mantenerci indipendenti, trasversali e trasparenti, anche per i prossimi anni.

Claudia Albertoni