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NC. Unieuro, il cuore che batte contro il cyberbullismo

Da sempre impegnata sul fronte della responsabilità etica e sociale, l'insegna di elettronica di consumo ha deciso di schierarsi contro il cyber- bullismo sviluppando, in collaborazione con la polizia di stato, un progetto volto a far conoscere meglio questo fenomeno, in costante crescita, e offrire ai giovani consigli utili per affrontarlo al meglio.

Consapevole del fatto che il cyber-bullismo rappresenti una minaccia grave e quanto mai attuale per i giovani, e non solo, e da sempre attenta alle ripercussioni della tecnologia sulla vita di tutti i giorni, Unieuro conferma la propria identità di azienda responsabile schierandosi attivamente contro questo fenomeno e dando vita, in collaborazione con la Polizia di Stato, a un progetto dedicato. Primo step la realizzazione del sito Nocyberbullismo.it, che si pone l’obiettivo di divenire un importante punto di riferimento per chi desidera approfondire e confrontarsi sulle dinamiche del fenomeno. Al fine di dare ai ragazzi la possibilità di condividere la loro esperienza, il progetto prevede, inoltre, un vero e proprio tour in teatri selezionati in tutta Italia: in cui sarà possibile ascoltare le esperienze di persone che hanno subito atti di cyber-bullismo e quelle delle autorità che ogni giorno contribuiscono attivamente alla lotta contro questo fenomeno. 
Inoltre, la tematica verrà affrontata con i dipendenti e i consumatori anche all’interno dei 480 punti vendita dell’insegna di elettronica di consumo, attivamente coinvolti grazie a una campagna informativa e una pubblicazione dedicata. Il progetto rispecchia perfettamente il cuore pulsante,
simbolo distintivo dei valori Unieuro (passione, cura e vicinanza al cliente) e la capillarità della rete di punti vendita sposa perfettamente la territorialità del progetto stesso. Nell'intervista tratta dal numero di giugno - luglio di NC - Nuova Comunicazione, Marco Titi, marketing director Unieuro, i racconta la genesi dell’iniziativa e come quest’ultima si inserisce all’interno delle strategie di comunicazione e attività di Csr dell’azienda.


Unieuro è impegnata sul fronte della responsabilità etica e sociale attraverso questo importante progetto contro il cyberbullismo, realizzato in partnership con la Polizia di Stato. Ce ne può parlare? Quali sono i tratti salienti e gli obiettivi?

‘No Cyberbullismo’ è un’iniziativa davvero unica: una campagna di sensibilizzazione e prevenzione rivolta agli adolescenti e alle loro famiglie, che darà loro gli strumenti per un uso consapevole e rispettoso della tecnologia. La cronaca e le statistiche sul tema ci hanno fatto scoprire una realtà davvero inimmaginabile: il cyber-bullismo è un fenomeno sempre più diffuso, che può colpire chiunque, soprattutto fra quei giovanissimiche sono ormai perennemente connessi e raggiungibili. Grazie alla collaborazione con la Polizia di Stato, vogliamo parlaredirettamente ai ragazzi, raccontando loro storie realmente accadute e rispondendo a tutti i loro dubbi. Il tutto per far passare un unico, fondamentale messaggio: per combattere il cyberbullismo è necessario non avere paura, ma parlare e confrontarsi con genitori e con insegnanti. Nel caso poi questo non fosse sufficiente, la Polizia di Stato è l’istituzione che fornisce una risposta immediata per risolvere il problema: chi si rende colpevole di insulti e vessazioni sul web è, infatti, punibile legalmente.

Quali sono le motivazioni alla base del vostro impegno sul tema del cyber-bullismo? Per noi, è impossibile restare indifferenti: la nostra azienda, da sempre impegnata nel sociale, opera nel mercato dell’elettronica di consumo e vende quotidianamente quei dispositivi elettronici che fanno ormai parte del quotidiano dei ragazzi. Per questo motivo, sentiamo la responsabilità di sensibilizzare i più giovani all’utilizzo consapevole di tutti i dispositivi, dagli smartphone ai computer, fino ai tablet. Il cyber-bullismo non lascia lividi fisicamente evidenti, ma lascia segni nell’anima. Per questo non vogliamo limitarci a parlare con i ragazzi: vogliamo far capire la gravità del problema anche ai genitori, che sono i responsabili d’acquisto degli stessi device che possono diventare strumenti di persecuzione. È indispensabile che anche loro dispongano di tutte le informazioni necessarie a identificare e contrastare il fenomeno, dalle conseguenze, a volte, davvero drammatiche. Per questo i 480 punti vendita della nostra insegna verranno attivamente coinvolti grazie a una campagna informativa ed è in cantiere una pubblicazione dedicata. I primi a essere sensibilizzati saranno proprio i dipendenti dei nostri negozi: molti di loro sono, innanzitutto, genitori e il loro impegno professionale quotidiano li aiuterà a comprendere ancora più profondamente l’entità della minaccia.


Il progetto prevede, inoltre, una serie di eventi teatrali, per sensibilizzare il pubblico sul tema. Ce ne può parlare? A quale target vi rivolgete in particolare? Gli eventi sono da considerarsi dei veri e propri incontri, a cui verranno invitati gli studenti delle scuole superiori e che copriranno l’intera penisola. Le coscienze dei ragazzi riceveranno una forte scossa durante l’incontro con i protagonisti di storie vere: i giovanissimi e le famiglie che hanno affrontato il cyber-bullismo, purtroppo non sempre con successo, porteranno la propria preziosa esperienza agli studenti, che potranno ascoltarne le testimonianze e confrontarsi con loro in un dialogo aperto. È davvero fondamentale secondo noi un incontro personale con chi ha dovuto combattere in prima linea, molto spesso senza possedere gli strumenti necessari per farlo: aiuterà i ragazzi a comprendere l’importanza di attuare misure preventive e di reagire nel modo giusto, se la prevenzione non dovesse bastare.


In termini di comunicazione, quali sono state le tappe che hanno caratterizzato lo sviluppo dell’iniziativa, sia online sia attraverso mezzi offline?

Da settembre, con l’inizio dell’anno scolastico 2016/17, il progetto coprirà tutto il territorio nazionale, debitamente anticipato dalla campagna dedicata. È, inoltre, già online il sito realizzato ad hoc, www.nocyberbullismo.it, che i ragazzi e i genitori possono utilizzare come punto di riferimento per ricevere informazioni e strumenti utili a difendersi, nonché per seguire l’evoluzione del progetto.

Quali agenzie vi stanno supportando nella comunicazione di questo progetto? Abbiamo sviluppato questo progetto insieme ai nostri partner PubliOne, che ne ha studiato l’intera struttura di comunicazione e curato le relazioni con le autorità e istituzioni coinvolte, l’agenzia Red Cell e il nostro ufficio stampa First Class PR.


Come si inserisce l’iniziativa ‘No Cyberbullismo’ nella più ampia strategia di comunicazione del marchio?

Il progetto rispecchia perfettamente il cuore pulsante che è il simbolo distintivo dei valori Unieuro: la passione, la cura, la vicinanza al cliente che è innanzitutto una persona e spesso il componente di una famiglia. La capillarità della nostra rete di punti vendita sposa la territorialità del progetto stesso: la nostra speranza è quindi di coinvolgere più piazze possibile, sempre con il supporto prezioso della Polizia di Stato, che ci sta affiancando in ogni passaggio.
 

Allargando il discorso aldilà del progetto contro il cyber-bullismo, quali sono le coordinate della strategia di comunicazione di Unieuro?

Il retail del settore consumer electronics è storicamente ‘focalizzato’ sul prezzo, su una promozionalità sempre più esasperata, che ha consolidato tra le persone, negli anni, una vera e propria ‘cultura delle opportunità’, legata a due aspetti principali: la possibilità di scegliere di acquistare il prodotto desiderato nel punto vendita o sito più vicino, optando allo stesso tempo per il prezzo più conveniente. Dall’altra parte, i clienti, sono progressivamente diventati sempre più esigenti grazie anche agli ecosistemi digitali, che hanno abilitato un accesso pervasivo e trasparente alle informazioni lungo tutto il percorso di acquisto. Questo fino al 2014, anno storico per la nostra azienda sotto tutti i punti di vista, quando abbiamo deciso di puntare sul rilancio del brand Unieuro, cercando una forte discontinuità rispetto ai registri di comunicazione comunemente praticati in ambito retail, individuando un territorio nuovo in grado di trasmettere la nostra diversità attraverso una vera e propria ‘experience signature’, la firma di un brand che vuole andare oltre il legame razionale prezzo-vicinanza e costruire statura di marca, grazie alla relazione e al coinvolgimento dei propri clienti. Un linguaggio innovativo con uno stile tutto suo, in grado di dialogare con il consumatore, facendo leva sul lato ‘caldo’ della tecnologia e sul contatto umano con il cliente. Non più solo promozionalità, con toni alti e impersonali, e poca empatia con il pubblico, ma un messaggio rassicurante che punta al cuore delle persone, riprese nel loro quotidiano rapporto con i prodotti hitech. Da qui la promessa di Unieuro di ‘esserci’, da qui il simbolo grafico del nostro logo che è diventato un cuore, da qui il payoff ‘Batte. Forte. Sempre’. Un processo di rinnovamento in cui abbiamo investito grandi energie e risorse, e che oggi apre anche sull’importantissimo fronte della Csr.