Inchieste

Scanziani (3e60 Sport Marketing): "Le Olimpiadi? Si potevano fare bene come a Torino, senza sprechi"

Pietro Scanziani, responsabile divisione 3e60 Sport Marketing da una parte comprende la scelta di Monti di ritirare Roma dalla candidatura, ma allo stesso tempo come operatore del settore ritiene che si sia persa un’importante occasione di rilancio per il nostro Paese. Torino è stato un magnifico esempio in cui gli impianti sono stati pensati non solo per l’evento olimpico ma anche per un utilizzo economico negli anni a venire.

Roma ha perso il treno olimpico: la decisione del premier Mario Monti ha posto fine al percorso di candidatura della Città Eterna all'evento internazionale. La notizia, non certo fresca, continua a lasciare la propria scia, alimentando un dibattito mai sopito tra i professionisti della event industry (vedi notizie correlate), i quali, a diverso titolo, avrebbero potuto trarre beneficio dalla manifestazione.
La crisi economica, il caso di Atene 2004 e i costi all'ultimo raddoppiati per l’Olimpiade di Londra sono stati decisivi nel verdetto finale di Monti, pur nella consapevolezza che i Giochi possano rappresentare una grande occasione di sviluppo.
Restano in corsa Madrid, Tokyo, Istanbul, Doha e Baku.
scanziani_pietro.JPGLa scelta verrà ufficializzata a Buenos Aires il 7 settembre 2013.
Il parere delle agenzie? Oggi ne parliamo con Pietro Scanziani, responsabile divisione 3e60 Sport Marketing.

Cosa ne pensa della nostra 'ritirata' per la corsa alle Olimpiadi 2020?
Sono stato da subito combattuto, in quanto, da semplice cittadino ritengo che, per molti versi, sia stata una decisione saggia, più che altro per rimarcare un messaggio di austerità necessario in questo particolare momento storico. Credo che occorra un patto per la crescita del sistema Italia che sappia andare oltre i singoli individualismi. I recenti mondiali di nuoto sono stati un esempio di tutto quello che non va più fatto a livello politico e di una certa imprenditoria connivente. 
Gli individualismi hanno portato al fallimento del progetto e credo che abbiano influito molto sulla scelta relativa alle Olimpiadi. D’altra parte, come operatore del settore ritengo che si sia persa un’importante occasione di rilancio per il nostro paese. Credo che vi sia la possibilità di fare bene senza sprechi, Torino è stato un magnifico esempio anche se gli impianti vanno pensati non solo per l’evento olimpico ma anche per un utilizzo economico negli anni a venire. La strada dovrebbe essere la realizzazione di più strutture temporanee e meno cattedrali incapaci di trovare una redditività al termine dell’evento olimpico.

È d'accordo con Monti o ritiene che l'evento avrebbe potuto incidere positivamente sul Paese?
Come ho detto precedentemente, sono d’accordo con il Presidente del Consiglio in linea di principio. Con una strategia unitaria e “arruolando” importanti professionalità del mondo del lavoro, ritengo che l’Italia sia in grado di realizzare delle Olimpiadi maestose ma anche efficienti, con un’ovvia ricaduta positiva per tutti.

Restano in corsa Madrid, Tokyo, Istanbul, Doha e Baku. Per chi fa il 'tifo'?
Ovviamente, mi auguro che siano assegnate a un paese non europeo per lasciare la “chance” a Roma di ricandidarsi nel medio periodo. Per cui, scarterei Madrid e Istanbul a priori. Non credo che Doha e Baku abbiano molto senso, per questioni di infrastrutture e per le dimensioni di questi paesi. Credo che Tokyo sia la scelta più saggia e più vantaggiosa per l’Italia.