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Ogilvy: 'Papà' di Wind, storia di un'emozione che va oltre la tecnologia e fa breccia sui social
Facebook: 45 mila like, 2100 commenti, 24,5 mila condivisioni
Youtube: 204 mila views, 588 like, 45 commenti
Twitter: 7 mila views
Sono i numeri ottenuti sui social dal cortometraggio Wind 'Papa' firmato Ogilvy & Mather diffuso online e sui canali social dal 25 agosto.
Una campagna di marca che parla di vicinanza grazie al racconto di un figlio che per incontrare il padre che non vede da tempo, decide di mettersi in viaggio e di tornare sui luoghi della sua infanzia ed adolescenza. Un film che ha emozionato il popolo della rete, come si legge da alcuni dei commenti postati dagli utenti sulla pagina facebook di Wind. Centrando l'obiettivo, ci sembra.
Eccone alcuni: “ Questi sì sono spot pubblicitari', L'emozione davanti a tutto', 'Complimenti a Wind', 'Non mi vergogno, ho pianto', 'Mi avete fatto venir voglia di far parte della vostra compagnia'.
Una storia coerente con il claim Wind 'Più vicini' frutto della collaborazione tra l'azienda e l'agenzia, nata dalla penna di Giordano Curreri Client creative director (Art director) e Marco Geranzani client creative director (Copy writer)e dai Chief creative officers Giuseppe Mastromatteo e Paolo Iabichino che abbiamo intervistato.
“La campagna è frutto del coraggio di Wind tornata a un tono emozionale da tempo mancante dopo gli spot più commerciali con Fiorello. C'era l'esigenza di una grande campagna di marca che raccontasse una storia e che avvalorasse ulteriormente il claim 'Più vicini'. E' nata 'Papa', frutto di un grande lavoro agenzia – cliente, del regista Giuseppe Capotondi e della casa di produzione Mercurio Cinematografica” spiega ad ADVexpress Giuseppe Mastromatteo.
A rendete questa storia un caso di successo tra il pubblico del web, sottolinea Mastromatteo, “è sicuramente il tema universale attorno a cui ruota, che coinvolge tutti”. “Da sottolineare, poi – aggiunge il COO Ogilvy - il coraggio della company telefonica di fare un passo indietro e spiegando come la tecnologia non possa comunque sostituire la vicinanza reale per arrivare a una grande emozione come quella raccontata” .
“Certamente il digitale offre spazi più ampi per parlare dei brand e così sta cambianfo il modo di comunicare delle aziende, favorendo il ritorno dello storytelling. E a loro volta i creativi tornano a fare i loro mestiere, quello di raccontare storie” commentano Giordano Curreri e arco Geranzani “Forse di grandi storie di marca, negli ultimi tempi ce ne sono sempre meno anche perchè non sono sempre facili da realizzare, e quando se ne fanno di belle, colpiscono. Così come ci ha stupito il fatto che oltre la metà dei 55 mila like ottenuti su facebook ha condiviso lo spot”.
EC