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STORYTELLING FILMGOOD: SAN MARINO INT. FILM FESTIVAL, giovani registi per corti epici
Nel video di oggi del servizio di FILMGOOD sullo storytelling nell’audiovisual content, registi esordienti che trattano temi epici.
SAN MARINO INTERNATIONAL FILM FESTIVAL Concorso Scuole di Cinema – Rote Flecken (teaser)
Regia di Leni Lauritsch (UMDK Filmakademie Wien)
Guarda il video anche su http://www.adlab.tv
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Per il concorso Scuole di Cinema al San Marino International Film Festival, sono state contattate 150 film schools da tutto il mondo. La lunga ricerca ha portato alla selezione di sedici cortometraggi.
Per la natura del formato, un cortometraggio raramente ha il tempo di sviluppare i suoi personaggi o raccontare una storia complessa. Di conseguenza, i cortometraggi degli allievi di cinema - scritti e diretti da loro stessi - sono il terreno per praticare la disciplina dello storytelling e ricreare ambientazioni realistiche, credibili e suggestive. In sostanza, conta meno la storia in sé rispetto a come viene raccontata. Quello che i sedici corti in concorso hanno in comune è la disciplina visiva con cui sono stati girati, e il rispetto per l’integrità artistica del linguaggio nella composizione, nella fotografia, nei movimenti di macchina e nel montaggio.
Tra i primi corti ad essere proiettati e proposti alla giuria, spiccano due per la maturità con cui i giovani registi approcciano temi epici. Il muro del sonno (regia di Giacomo Caselli, IED Istituto Europeo di Design, Milano) racconta di Daniel, giovane alpinista e padre di famiglia, che precipita dentro un crepaccio di montagna. Girato interamente in location con una troupe di solo tre persone, la storia autobiografica del ventunenne regista è realizzata con una marcata padronanza dello storytelling visivo. Senza dialogo, il film di dieci minuti racconta della claustrofobia, dell’isolamento e della solitudine del protagonista. E la metafora del rischio della perdita di se stessi smentisce la giovane età del regista.
Rote Flecken (regia di Leni Lauritsch, UMDK Filmakademie Wien, Austria) è il racconto di un ragazzo e del suo fratellino che ingenuamente si trovano in una situazione di estremo pericolo, nonché del loro conflitto interno nell’affrontare una questione etica. Dopo quindici minuti di lento ma inesorabile crescendo di suspense in un bosco innevato, il tema epico della redenzione viene trattato nell’ultimo secondo del film con assoluta credibilità, una riuscita straordinaria per un esordiente.
Richard Ronan.jpg)
FILMGOOD
http://rronan@filmgood.sm
SAN MARINO INTERNATIONAL FILM FESTIVAL Concorso Scuole di Cinema – Rote Flecken (teaser)
Regia di Leni Lauritsch (UMDK Filmakademie Wien)
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Per il concorso Scuole di Cinema al San Marino International Film Festival, sono state contattate 150 film schools da tutto il mondo. La lunga ricerca ha portato alla selezione di sedici cortometraggi.
Per la natura del formato, un cortometraggio raramente ha il tempo di sviluppare i suoi personaggi o raccontare una storia complessa. Di conseguenza, i cortometraggi degli allievi di cinema - scritti e diretti da loro stessi - sono il terreno per praticare la disciplina dello storytelling e ricreare ambientazioni realistiche, credibili e suggestive. In sostanza, conta meno la storia in sé rispetto a come viene raccontata. Quello che i sedici corti in concorso hanno in comune è la disciplina visiva con cui sono stati girati, e il rispetto per l’integrità artistica del linguaggio nella composizione, nella fotografia, nei movimenti di macchina e nel montaggio.
Tra i primi corti ad essere proiettati e proposti alla giuria, spiccano due per la maturità con cui i giovani registi approcciano temi epici. Il muro del sonno (regia di Giacomo Caselli, IED Istituto Europeo di Design, Milano) racconta di Daniel, giovane alpinista e padre di famiglia, che precipita dentro un crepaccio di montagna. Girato interamente in location con una troupe di solo tre persone, la storia autobiografica del ventunenne regista è realizzata con una marcata padronanza dello storytelling visivo. Senza dialogo, il film di dieci minuti racconta della claustrofobia, dell’isolamento e della solitudine del protagonista. E la metafora del rischio della perdita di se stessi smentisce la giovane età del regista.
Rote Flecken (regia di Leni Lauritsch, UMDK Filmakademie Wien, Austria) è il racconto di un ragazzo e del suo fratellino che ingenuamente si trovano in una situazione di estremo pericolo, nonché del loro conflitto interno nell’affrontare una questione etica. Dopo quindici minuti di lento ma inesorabile crescendo di suspense in un bosco innevato, il tema epico della redenzione viene trattato nell’ultimo secondo del film con assoluta credibilità, una riuscita straordinaria per un esordiente.
Richard Ronan
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FILMGOOD
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