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STORYTELLING FILMGOOD: SAVE THE CHILDREN Come la guerra cambia la vita
SAVE THE CHILDREN Second-a-Day
Regia di Martin Stirling (Unit 9, London)
Questo mese è il terzo anniversario della guerra civile in Siria. Le agenzie umanitarie constatano una certa assuefazione nell’attenzione del mondo e negli aiuti economici da parte di nazioni e di individui.
Con la creatività di Don’t Panic (London), Save The Children UK, la rispettata organizzazione che lotta per i diritti dei bambini, lancia una campagna per far tornare l’attenzione del pubblico sulla Siria, dove 10.000 bambini hanno già perso la vita. Trasmesso da broadcast e social media, la campagna ha un obiettivo di raccolta fondi di due milioni di sterline. Joe Wade, direttore generale di Don’t Panic, e co-creativo della campagna insieme al direttore creativo Richard Beer, scrive: “Utilizzare il video è un modo a basso costo e molto efficiente per fare impatto e puntare su potenziali donatori mentre sono online e possono donare con più facilità.”
Ambientato a Londra, il filmato descrive come la vita di una bambina cambierebbe se il paese precipitasse in una guerra civile. Jack Lundle, direttore Brand Communications di Save The Children, scrive: “E’ facile dimenticare che la Siria era un paese evoluto, dove i bambini godevano del beneficio dell’istruzione, dell’assistenza sanitaria e degli altri diritti fondamentali che i nostri bambini danno per scontato.”
L’idea creativa sta nella tecnica del time-lapse, in questo caso un secondo di racconto al giorno, per descrivere il mondo della bambina che si sgretola nel corso di un anno. Il racconto inizia e termina con la sua festa di compleanno.
La regia di Martin Stirling trasmette la profonda angoscia del conflitto senza isterismo. La storia è raccontata con un’evoluzione realistica che rende il filmato credibile e convincente. Infatti è una seconda parallela lettura che da al filmato il suo vero spessore: lo spirito umano dei bambini. Diretta la Stirling, la straordinaria interpretazione di Lily-Rose Aslandogdu comunica non solo l’innocenza, la fragilità e la tenera inconsapevolezza ma soprattutto la resistenza dei bambini. Persino l’appello finale - Lily che guarda lo spettatore negli occhi al suo decimo compleanno - comunica il suo desiderio di sopravvivere.
Con sessanta scene girate in due giorni per locations londinesi, il filmato regge, se non richiede, multiple visioni per apprezzare la ricchezza di dettagli. Il filmato è stato lanciato il 5 marzo e in 24 ore ha registrato tre milioni di click.
SUPER
Just because it isn’t happening here doesn’t mean it isn’t happening.
#SAVESYRIASCHILDREN
Save the Children
Richard Ronan
FILMGOOD
adlab@filmgood.sm
Regia di Martin Stirling (Unit 9, London)
Questo mese è il terzo anniversario della guerra civile in Siria. Le agenzie umanitarie constatano una certa assuefazione nell’attenzione del mondo e negli aiuti economici da parte di nazioni e di individui.
Con la creatività di Don’t Panic (London), Save The Children UK, la rispettata organizzazione che lotta per i diritti dei bambini, lancia una campagna per far tornare l’attenzione del pubblico sulla Siria, dove 10.000 bambini hanno già perso la vita. Trasmesso da broadcast e social media, la campagna ha un obiettivo di raccolta fondi di due milioni di sterline. Joe Wade, direttore generale di Don’t Panic, e co-creativo della campagna insieme al direttore creativo Richard Beer, scrive: “Utilizzare il video è un modo a basso costo e molto efficiente per fare impatto e puntare su potenziali donatori mentre sono online e possono donare con più facilità.”
Ambientato a Londra, il filmato descrive come la vita di una bambina cambierebbe se il paese precipitasse in una guerra civile. Jack Lundle, direttore Brand Communications di Save The Children, scrive: “E’ facile dimenticare che la Siria era un paese evoluto, dove i bambini godevano del beneficio dell’istruzione, dell’assistenza sanitaria e degli altri diritti fondamentali che i nostri bambini danno per scontato.”
L’idea creativa sta nella tecnica del time-lapse, in questo caso un secondo di racconto al giorno, per descrivere il mondo della bambina che si sgretola nel corso di un anno. Il racconto inizia e termina con la sua festa di compleanno.
La regia di Martin Stirling trasmette la profonda angoscia del conflitto senza isterismo. La storia è raccontata con un’evoluzione realistica che rende il filmato credibile e convincente. Infatti è una seconda parallela lettura che da al filmato il suo vero spessore: lo spirito umano dei bambini. Diretta la Stirling, la straordinaria interpretazione di Lily-Rose Aslandogdu comunica non solo l’innocenza, la fragilità e la tenera inconsapevolezza ma soprattutto la resistenza dei bambini. Persino l’appello finale - Lily che guarda lo spettatore negli occhi al suo decimo compleanno - comunica il suo desiderio di sopravvivere.
Con sessanta scene girate in due giorni per locations londinesi, il filmato regge, se non richiede, multiple visioni per apprezzare la ricchezza di dettagli. Il filmato è stato lanciato il 5 marzo e in 24 ore ha registrato tre milioni di click.
SUPER
Just because it isn’t happening here doesn’t mean it isn’t happening.
#SAVESYRIASCHILDREN
Save the Children
Richard Ronan

FILMGOOD
adlab@filmgood.sm