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Nasce The Cloud Milano, lo spazio eventi in grado di inserire l'emozione nello streaming, monitorare la risposta emotiva dei partecipanti e sedurre i presenti con uno storytelling sensoriale

In occasione della presentazione della nuova location milanese, che si avvale di una tecnologia innovativa di neuro marketing, abbiamo incontrato il CEO Gianfranco Maiorana, al quale abbiamo domandato come nasce l'iniziativa, il suo posizionamento, servizi e target a cui si rivolge. “Il nostro tool, oltre ad effettuare messe in onda di video in streaming, studia l'emotività della persona che sta guardando l'evento, le immagini, il sonoro, attraverso videocamere intelligenti in grado di stilare un profilo nel tempo dello spettatore correlato alla visione e ascolto dei singoli contenuti, permettendoci di tarare l'emotività dell'evento in tempo reale”.

É stato da poco presentato The Cloud Milano, un nuovo spazio per eventi ibridi, una location multimediale al decimo piano di piazza della Repubblica, con mille metri di superficie disponibile e una cucina professionale annessa, che si posiziona come una realtà che vuole andare oltre l'intrattenimento classico phygital utilizzando l'intelligenza artificiale per rendere più performante l'intrattenimento attraverso il monitoraggio in tempo reale della risposta emotiva dei singoli partecipanti allo streaming.

Fautore dell'iniziativa è Gianfranco Maiorana, CEO di Creo SpA e Managing Director & Research Director di The Cloud Milano, che davanti a un folto numero di clienti ha presentato, il 7 ottobre, The Cloud Milano.

Durante l'evento in presenza e streaming di presentazione molti esperti del settore, docenti universitari e professionisti, si sono confrontati sulle nuove frontiere del neuromarketing, disciplina nata circa due anni fa e che si prospetta come un elemento rivoluzionario nel panorama phygital e streaming.

Ai nostri microfoni lo stesso patron di The Cloud Milano, racconta come è nata l'idea e come si sviluppa: “L'idea nasce per rispondere alla domanda: possiamo umanizzare il digitale creando connessioni reali? Noi siamo umani, abbiamo bisogno e viviamo di emozioni. L'emozione è la chiave che determina la qualità dell'esperienza. È l'emozione che attiva l'empatia in una comunicazione”.

“Con il mio staff ci siamo posti l'obiettivo di umanizzare il digitale, attraverso la creazione di un brevetto che abbiamo creato, depositato, e applicato alla nostra piattaforma, rinominata per l'occasione Deep Blue X. Si tratta di un tool che, oltre ad effettuare messe in onda di video in streaming, studia l'emotività della persona che sta guardando l'evento, le immagini, il sonoro, attraverso videocamere intelligenti in grado di stilare un profilo nel tempo dello spettatore correlato alla visione e ascolto dei singoli contenuti”.

I face reader (telecamere evolute) consentono di monitorare la reattività del soggetto riconoscendo e  decifrando sette sensazioni base dello stato emotivo: la sommatoria e interpolazione di queste espressioni decifra altri stati emotivi più complessi che l'algoritmo riconoscere permettendo così di misurare le emozioni dei partecipanti, l'attenzione, l'interesse ai contenuti e stilarne l'andamento durante l'iniziativa; in questo modo la rete neurale è in grado di elaborare un profilo emotivo delle persone connesse durante l'evento.

Questa tecnologia permette di tarare gli interventi dei relatori e di chi conduce in tempo reale in modo da massimizzare l'attenzione della platea.

Si tratta di un progetto in divenire e sempre in implementazione, legato al fatto che lo stesso algoritmo si sviluppa attraverso il suo utilizzo, imparando tramite l'esperienza e i dati che nel tempo acquisisce ed elabora.

Il servizio è in fase di avanzata sperimentazione con risultati in linea con le aspettative. Creo è in attesa di testarla su una situazione reale costruita su misura per le necessità di un cliente specifico.

Spazio Creo non è solo un luogo per eventi ma una location legata alla food experience, che nella progettualità del servizio è intesa come vera e proposta di comunicazione, “Il cibo comunica” - sottolinea Maiorana - “infatti noi definiamo questo strumento “storytelling sensoriale”, creiamo una storia dove il cibo diventa un contributo. Non si tratta di ricette standard ma di cibi con degli inganni sensoriali, dove la visione non corrisponde alla proiezione che la mente ha fatto sul gusto in possesso di quella pietanza, e questo “cortocircuito” suscita interesse ed emozioni ai partecipanti diventando, in base al tipo di esperienza che si vuole costruire, sotto testo o filo conduttore dell'evento”.

The Cloud Milano si posiziona nel mercato come una nuova visione degli eventi, rivolgendosi ad una clientela elevata, che crede in un approccio olistico del racconto, che voglia creare momenti sociali intimi attraverso un'esperienza esclusiva.

Davide Riva