Inchieste

A cavallo del cambiamento

Pubblichiamo il primo articolo dell'inchiesta uscita sull'ultimo numero di NC e dedicata all'andamento del mercato della comunicazione negli ultimi 10 anni. Nata nel 2000 come prima agenzia di informazione online in tempo reale dedicata al mondo della comunicazione, ADVexpress ha cercato di raccontare con competenza e professionalità dieci anni cruciali e ricchi di cambiamenti. In questa inchiesta analizzeremo, assieme ad alcuni professionisti ed esperti, le principali dinamiche che hanno coinvolto il nostro settore, trasformandone le modalità di funzionamento.
Testimone attento di un mondo che è cambiato, e che non accenna a fermare la sua corsa nella direzione dell’evoluzione. Questo è da sempre il ruolo di ADVexpress, l’agenzia di informazione online della società editrice ADC Group, che compie quest’anno dieci anni di vita. Un traguardo importante, raggiunto raccontando con coinvolgimento e passione ogni giorno, in tempo reale, quello che accade nel settore della comunicazione. Scegliendo il web come piattaforma privilegiata, in tempi in cui la rete era una novità, ADVexpress è stata precorritrice dei tempi nell’ambito delle testate specializzate del settore, accogliendo gli stimoli provenienti dall’esterno e introducendo importanti innovazioni, come, per esempio, ADVexpress Tv, nata nel 2001 come Tg Cannes e il blog LatoB, entrambi parte fondamentale dell’offerta informativa del nostro portale. Senza contare le ulteriori importanti novità che presto verranno annunciate.

ADVexpress, assieme alle altre testate di ADC Group, ha seguito da vicino i mutamenti di un settore in pieno fervore. E, non c’è che dire, di cose in questi dieci anni ne sono successe non poche. Dall’avvento del digitale, alla fine degli anni ’90, che ha portato al gonfiarsi e poi all’esplosione della ‘bolla di internet’ nel 2000/2001, e che ha lasciato sul mercato solo le strutture con i fondamenti economici più solidi, agli effetti devastanti che la tragedia delle Torri Gemelle ha avuto sugli equilibri mondiali. Senza trascurare la più recente crisi finanziaria ed economica che, esplosa nel 2008, ha investito pesantemente tutti i settori, compreso il nostro, determinando un brusco calo degli investimenti pubblicitari e introducendo un clima diffuso di incertezza.

Parallelamente, si è assistito nell’area della comunicazione all’affermarsi di nuove e importanti dinamiche su diversi fronti. Prima di tutto quello dei mezzi: nuovi strumenti hanno fatto il loro ingresso nelle strategie delle aziende, mentre quelli più tradizionali sono stati costretti a rivedere ruoli e modalità, sotto la pressione dell’innovazione tecnologica e di una crescente digitalizzazione dei media utilizzati e delle abitudini dei consumatori. La parola dunque ad alcuni autorevoli esponenti di questo mondo, che non smette di cambiare pelle.

(Vedi documento allegato: Un decennio di investimenti, fonte Nielsen Media, tipologia commerciale nazionale, migliaia di euro, ndr).

Lo tsunami della comunicazione
“Sono stati i 10 anni di avvio di una rivoluzione che sta mettendo in discussione tutto: i media cartacei così come le televisioni generaliste, l’advertising tradizionale così come le linee guida del marketing. È la grande rivoluzione dell’individuo rispetto alle masse: palinsesti personalizzati, web 2.0, product placement, csr, e, mi sia consentito, sempre più relazioni pubbliche”. Parole molto chiare quelle di Beppe Facchetti (in foto sotto), presidente Assorel, che sintetizza in maniera efficace l’essenza di questo importante decennio. Niente, insomma, è più come prima. Dialogo e conversazione con il pubblico finale sono diventati i must di un mondo in cui parlare ‘a senso unico’ non serve più, e in cui il vero sovrano è il consumatore, sempre più informato, critico e protagonista attivo dei processi di comunicazione.



Nel quadro di questa inchiesta, è fondamentale sottolineare il ruolo determinante svolto dall’avvento del digitale. E non sembri un’esagerazione l’utilizzo del termine ‘rivoluzione’, perché l’impatto che esso esercita sul mondo della comunicazione è quanto di più sconvolgente sia capitato nel panorama mediatico degli ultimi tre decenni. Il digitale ha infatti profondamente mutato l’utilizzo dei mezzi da parte dell’utente, e ha portato quelli più tradizionali a ridisegnare le proprie modalità e il proprio posto all’interno del sistema complessivo. Risulta quindi limitativo parlare del digitale solo come un canale: esso ha permeato tutto il settore, dando vita a nuovi strumenti e imponendo alle aziende e ai comunicatori di trovare nuovi linguaggi per rivolgersi al proprio destinatario. Strategie sempre più relazionali, e non più unidirezionali, fanno oggi la parte del leone. Ed è in questo quadro che va inserita l’integrazione dei mezzi, oggi immancabile in qualsiasi piano di comunicazione.



Stiamo vivendo un cambiamento così epocale che, come affermato da Diego Masi (in foto sopra), presidente AssoComunicazione, “quella digitale è da considerare, a tutti gli effetti, come la terza rivoluzione della comunicazione, dopo quella della stampa, e dopo quella delle ‘onde’, di cui sono figlie la radio e la televisione. È, infatti, innegabile che essa stia trasformando i comportamenti e le dinamiche comunicazionali di tutto il mondo. Ma siamo solo agli albori, il percorso è appena iniziato”.

Mario Garaffa e Ilaria Myr