Inchieste
Benatti/Sorrell: il duello giudiziario inizia il 20 luglio
Il primo confronto si terrà presso il tribunale di Verona, il 20 luglio. Da una parte Marco Benatti, dall'altra Martin Sorrell, ceo di Wpp. Lo si apprende oggi dal Corriere della Sera, nella rubrica 'Processi e Affari', che cita un articolo apparso l'altro ieri sul Corriere del Veneto. Come già riportato da ADVexpress (vedi notizie correlate del 24 e del 10 febbraio, ore 14.00, 17.35, 19.35) il 7 febbraio Marco Benatti aveva presentato un esposto al commissariato di polizia in merito ai presunti accessi non autorizzati negli uffici milanesi Wpp di Via Carducci 14. Il 10 febbraio comunicava di avere avviato un'azione civile nei confronti di Wpp Italia , la capogruppo inglese e Martin Sorrell in persona "per gli ingenti danni provocati con ripetute dichiarazioni diffamatorie". Oggetto del processo è soprattutto la "forma dell'atto di licenziamento attuato direttamente da Martin Sorrell il 9 gennaio, con forme lesive dei diritti di qualsivoglia lavoratore e senza precisi addebiti". Quasi simultanea la risposta del Gruppo guidato da Sorrell che teneva a precisare che l'azione legale contro Benatti era stata depositata l'11 gennaio presso l'Alta Corte di Giustizia di Londra, "individuandola quale foro di competenza sulla base delle specifiche clausole riportate dal contratto di consulenza a suo tempo firmato tra Wpp Holdings (Italy) srl e Benatti", agendo quindi prima del manager veronese. Il 24 febbraio si apprende che i legali di Benatti (Claudio Consolo e Luca Santa Maria) avrebbero preso in considerazione l'esame di un'azione anche penale, per diffamazione. Come noto, proprio quello penale è uno dei tre fronti sui quali si sta muovendo Sir Sorrell, con la collaborazione dell'avvocato Guido Carlo Alleva, dall'ormai fatidico 9 gennaio.
Per tornare all'articolo pubblicato dal quotidiano veneto, viene aggiunto un particolare non emerso nei giorni scorsi. Tra i convocati dal Tribunale ci sarà anche Daniela Weber , ex assistente di Benatti e dal 2001 Coo di Wpp Italy, al quale il Corriere del Veneto, a sua volta riportando genericamente il Times, attribuisce una liaison passata con entrambi i contendenti. Da quanto pubblicato da ADVexpress ed emerso dalle cronache italiane e internazionali che hanno preso il via da lunedì 9 gennaio, Marco Benatti non ha mai parlato di una relazione e Martin Sorrell ha definito la vicenda 'non rilevante' ai fini del contenzioso in corso.
A questo punto, resta da vedere quali saranno le contromosse del Gruppo Wpp, se Sorrell e la Weber si presenteranno all'appuntamento del 20 luglio, e fino a che punto si andrà avanti nel contenzioso. Dagli articoli della stampa anglosassone emersi durante l'ultimo week end appare evidente che Martin Sorrell non abbia alcuna intenzione di nascondere la vicenda sotto il tappeto. Senza mezzi termini e parlando on the records il numero uno di Wpp, dalle pagine del The Indipendent del 25 febbraio, tiene a sottolineare che la vicenda non è una questione personale: "Abbiamo scoperto cose che non ci sono piaciute. Il signor Benatti ha pensato che avrei ragionato con spirito pratico da uomo d'affari e che quindi non avrei agito di conseguenza rispetto alle cose che abbiamo scoperto. Ha commesso un errore di giudizio". E, ancora, incalza facendo una pesante allusione al modo in cui si condurrebbe il business in Italia: "Diverse situazioni suggeriscono che con i manager italiani la tendenza naturale sia di nascondere le cose sotto il tappeto", un giudizio pesante nei confronti della classe manageriale nostrana. Appare quindi chiaro che Sorrell sia intenzionato ad andare fino in fondo, come pure è evidente una svolta nella strategia di Benatti che da difensiva si è trasformata d'attacco.
Pur avendo Benatti ammesso una parte delle accuse e sospetti contestatigli dall'ex datore di lavoro, vedi il caso della partecipazione in Media Club attraverso un fondo di investimento, Sorrell sembrerebbe pretendere una resa incondizionata da parte dell'ex consulente, costi quel che costi. Per raggiungere l'obiettivo vengono aperti tutti i cassetti, setacciati da cima a fondo tutti i rapporti con strutture e persone che hanno avuto a che fare con Benatti, creando un clima di pressione che possa indurre a 'cantare' spontaneamente chi ha qualche scheletro nell'armadio. Insomma, 'colpirne uno per educarne cento', avrebbe detto il signor Lenin. L'obiettivo sembra essere quello di bonificare un territorio (che pesa circa il 3% nel fatturato globale Wpp) ritenuto inquinato da vizi, viziosi, e dal malaffare. Con qualche ammissione di colpa, poiché Sorrell ammette che qualcosa è andato storto nel mercato italiano, che si è sbagliato nel giudicare il carattere della persona (Marco Benatti) e che le cose dovranno essere presto messe a posto. Il che "comporterà il cambiamento di alcuni aspetti e persone", dichiara ancora al Guardian. Quanto alle ripercussioni che il Benatti-gate avrà sul Gruppo, Sorrell dichiara un'estrema serietà affermando (The Guardian del 25 febbraio) che "la disputa in Italia non ha sollevato dubbi sulla struttura di un gruppo che nel mondo impiega 74 mila persone". Come pure, la figura del country manager se non ha causato problemi in Italia, avrebbe funzionato in altri paesi: "abbiamo sperimentato la formula senza problemi in altri paesi come l'Australia, la Tailandia, la Cina e la Spagna. Forse, il problema risiede nelle persone coinvolte". Certo è che per rendersi conto che in Italia le cose non andavano secondo il verso voluto da Sorrell di tempo ce ne è voluto.