Inchieste
NC. Connexia, la creatività è data driven
Una data driven creativity agency, che unisce dati, strategia, creatività e marketing: questa la definizione che Paolo D’Ammassa, (in foto), ceo Connexia, dà dell’agenzia del Gruppo Doxa attiva sul mercato dal 1997.
In questi vent’anni Connexia si è posizionata sul mercato come una full service digital agency, che oggi conta 8 linee di servizi che abbracciano l’intero processo comunicativo, dalla strategia alla creatività, dalla produzione alla distribuzione dei contenuti, dalla costruzione dei tool digitali alla misurazione di tutto il processo di marketing. Un posizionamento, questo, che negli anni ha soddisfatto molti clienti e che proprio nel ventesimo anno di attività ha premiato l’agenzia con risultati molto positivi: un fatturato 2017 di 11 milioni di euro, + 16% rispetto al 2016. I segreti di questo successo? Li spiega in questa intervista il ceo Paolo D’Ammassa.
Da quanto Connexia opera sul mercato come struttura indipendente? Che cosa
l’ha tenuta viva in tutti questi anni?
In questi vent’anni ci ha tenuto vivi la curiosità di intercettare i trend con qualche anno di anticipo, associata a una grande attenzione alle sfide quotidiane tipiche di un’agenzia indipendente: una visione un po’ strabica, con un occhio che guarda al futuro e ai trend dominanti all’estero, e l’altro a come chiudere il mese, mantenendo una crescita sana e sostenibile.
Oggi, i nostri sforzi sono concentrati sull’evoluzione della comunicazione digitale: grazie anche all’appartenenza al gruppo Doxa, siamo in grado di utilizzare i dati a disposizione per sviluppare creatività impattanti e targettizzate.
Come le altre agenzie coinvolte inquesta inchiesta, Connexia è una realtà italiana e indipendente. Come si traducono questi aspetti nel vostro lavoro?
La nostra italianità è evidente in primis nel livello della creatività: il made in Italy è invidiato in tutto il mondo, e noi non possiamo non conservarne e portarne avanti i valori. Sul mercato essa si traduce in una flessibilità che entro certi parametri è un asset rispetto ad alcune rigidità del mondo anglosassone. L’indipendenza? È nel nostro dna: siamo fautori del nostro successo quotidiano.
Quali sono a suo avviso le sfide maggiori perle agenzie italiane oggisul mercato?
Essere veramente data driven: non solo dirlo, ma esserlo nel concreto. Oggi, sul mercato c’è molta dispersione, con le aziende che tendono a distribuire i budget su un numero troppo elevato di agenzie, perdendo in efficienza di costo e qualità. È invece importante che un’agenzia sia in grado di leggere i dati e integrarli fra loro in modo da renderne semplice e fruibile la lettura per i clienti. Un altro tema di attualità riguarda la valorizzazione da parte dell’azienda del nostro lavoro: troppo spesso siamo chiamati a gareggiare con strutture totalmente diverse da noi, e questo non fa bene a nessuno.
Facciamo un bilancio del 2017: come è andato per la sua agenzia? Quali risultati avete ottenuto?
Chiudiamo il 2017 con 11 milioni di fatturato, con una crescita a doppia cifra per il terzo anno di seguito (+16%), segno della solidità dell’azienda e di un team di 100 persone che hanno dato sempre il massimo. Abbiamo messo a segno diversi new business, come Decathlon, Fastweb, Conad, Mutti, Logitech e Loacker, per citarne alcuni. Quest’anno abbiamo scelto di investire nei talenti e nella nostra capacità di intercettare il cambiamento, rafforzando i due team creativi dell’agenzia e integrando nei nostri processi l’area innovation, a conferma del nostro dna digitale e della grande attenzione che riserviamo a tutti i temi della digital transformation.
Quali progetti e aspettative avete per il 2018?
Siamo attualmente in trattativa per l’acquisizione di una casa di produzione, perché vogliamo poter fornire contenuti video di qualità in tempi brevi grazie a uno studio interno di produzione. Inoltre, abbiamo da poco inaugurato un nuovo piano nei nostri uffici di Via Panizza a Milano, con uno spazio eventi terrazzato con vista panoramica su Milano per workshop e conferenze.
Raccontare una case history significativa sviluppata nel 2017.
Cito la campagna ‘Il potere dei gesti’ sviluppata a marzo per il lancio della Nuova Golf Volkswagen (della parte di atl si è occupata l’agenzia Stv Ddb, ndr). L’esigenza del cliente era comunicare l’arrivo di Nuova Golf e la feature di prodotto ‘Gesture Control’ a un target non esclusivamente automotive, in modo coerente e coordinato rispetto ad altre attività e iniziative di comunicazione tradizionali. Connexia ha scelto di celebrare ‘Il potere dei gesti’ in senso ampio, con un’azione concentrata in un giorno, il 13 marzo, e coordinata tra comunicazione del brand Volkswagen, comunicazione con altri brand non automotive (in tutto 27, ndr), attività di digital RP, coinvolgendo anche dei big influencer, così da stimolare l’interazione dei singoli utenti e renderli parte attiva della comunicazione di brand. Molto soddisfacenti i risultati: 5 milioni le persone coinvolte, 464 post Ugc, 500mila interazioni, 73 mention.
Ilaria Myr