Inchieste
Palinsesti impazziti. Piccolo (Vodafone): ‘Ricorreremo all’instant-planning’
I palinsesti di questo stagione autunnale continuano a registrare scossoni:
l'ultimo è della scorsa settimana, con la chiusura anticipata di 'Reality
Circus', dopo sole cinque puntate in prima serata su Canale 5, che hanno
registrato ascolti nettamente inferiori alle aspettative. Il reality condotto da
Barbara d'Urso ha avuto quindi un destino analogo a quello di Wild
West, depennato dalla prima serata di Rai Due, e ora ridotto a una strisca
quotidiana nel tardo pomeriggio, e prima ancora dell'Unan1mous di Maria
de Filippi, su Canale 5, dagli ascolti più scarsi del previsto.
Fatti che non solo denotano una certa stanchezza del pubblico verso i reality, argomento affrontato in profondità anche nel corso della puntata di 'Porta a Porta' di ieri, 24 ottobre, ma che fanno apparire di stretta attualità il tema della "follia dei palinsesti". Prendendo spunto dalle osservazioni di Aldo Grasso in un articolo sul Corriere della Sera, Advexpress sta conducendo a questo proposito un'inchiesta fra i protagonisti del mercato pubblicitario. Dopo i centri media, il microfono è passato ai manager di due big spender come Danone e Piaggio. Ora è la volta di uno dei massimi esponenti del mondo delle tlc, Vodafone Italia, che pianificando la televisione in maniera massiccia è particolarmente sensibile al tema. Risposte secche ma senza esitazioni quelle di Gianfranco Piccolo, direttore pubblicità e brand (nella foto), dalle quali emerge un evidente disappunto, che induce anche a valutare strategie alternative: una fra tutte, l'instant advertising.
Che conseguenze ha il fenomeno dei palinsesti in continua e repentina variazione per un investitore come Vodafone?
Credo che sia una mancanza di rispetto per tutti. Per i telespettatori ma anche per gli investitori. Si fa un gran parlare di televisioni di qualità e dell'importanza di pianificare gli spazi a seconda dei target, ma poi cambiano tutto senza preavviso e spesso senza buonsenso.
Secondo lei è segno di un malessere della tv generalista, o è un problema dell'offerta di questo periodo?
Non so dire se sia un problema della tv generalista. Sicuramente è un problema che si evidenzia nell'offerta di questi mesi, e che secondo me rivela una carenza di coraggio. Coraggio di innovare, in un primo momento, e quindi di investire sulle novità.
Tutto ciò può causare una vostra disaffezione nei confronti del piccolo schermo, e magari il dirottamento di una porzione di budget verso media alternativi?
Sicuramente si. I nostri sono investimenti importanti e non pensiamo di potere, e volere, tagliare in maniera drastica la televisione ma sicuramente dobbiamo prepararci ad alternative. Per noi, ma anche per i centri media, si sta aprendo una nuova fase. Dobbiamo capire se e come si possa trarre vantaggio da un instant-planning. Potrebbe essere il futuro dell'instant-adv, e non solo.