Inchieste
Tra il dire e il fare: diffondere la CSR nell'era dei social
Mentre le iniziative sostenibili sono ormai diventate un pilastro strategico per le aziende, la comunicazione di queste attività resta ancora troppo legata a canali e modalità classiche. Nonostante l'affermazione di una tendenza definibile come 'slow', il margine di miglioramento resta ancora ampio. In questa inchiesta tratta dall'ultimo numero di NC - Nuova Comunicazione, di cui iniziamo la pubblicazione, vediamo come e perchè.
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Al contempo, però, a fronte di alcuni esempi virtuosi di strategie ‘slow’, il margine di miglioramento della comunicazione sulla Csr resta molto ampio. I mezzi utilizzati per veicolare queste tematiche sono infatti ancora principalmente quelli tradizionali (stampa, tv, radio), mentre si fatica ancora a sfruttare in modo efficace il web e i social media, che restano ancora appannaggio di una minoranza (come dimostra anche la classifica dei Csr Online Awards di Lundquist). La sfida, dunque, per le aziende e le agenzie è essere capaci di sviluppare una comunicazione che sia davvero condivisa e condivisibile, prima di tutto utilizzando canali che favoriscono lo scambio e lo sharing, ma anche introducendo un registro che crei empatia e trasmetta positività ed emozioni. Come spiega chiaramente Rossella Sobrero, presidente Koinética: “Oggi, più che in passato, è necessario affiancare alla rendicontazione puntuale di quanto realizzato la testimonianza del valore positivo generato, della soddisfazione per aver coinvolto tanti soggetti nella propria attività”. La comunicazione non è più, quindi, solo un ‘di cui’, ma diventa un elemento di primo piano nella costruzione della Csr delle aziende. Che devono inevitabilmente crederci, e agire di conseguenza.
Ilaria Myr