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Inchieste

Credit Crunch, la soluzione in un intervento legislativo

La nostra inchiesta sul credit crunch oggi dà voce all'azienda, nelle parole di Andrea Baracco, director Image and Communication Renault Italia. È necessario che l'Italia si adegui alla normativa europea. Soltanto una più severa regolamentazione legislativa può risolvere il problema. Auspicabile per le agenzie la redazione di un documento standardizzato da far firmare a entrambe le parti, che preveda l'applicazione di oneri finanziari in caso di ritardi nei pagamenti.

Prosegue la nostra inchiesta tra le strutture italiane per far luce su un problema di grande attualità, il credit crunch, la stretta di credito, che rischia di soffocare le agenzie di eventi. (vedi notizie correlate).

Dopo l'intervista a Enrico Pazzali, amministratore delegato Fiera Milano, che propone come rimedio anti-crisi di puntare sul new business e favorire i prestiti agli espositori; l'intervento di Flavio Ambrosini, presidente Ambrosini & Associati Group, che individua nell'estensione della moratoria alle società di servizi la soluzione per uscire dalle criticità finanziarie, e l'anticipazione di Simone Merico, ad K-events, su un prossimo incontro tra Consulta degli Eventi e banche, oggi coinvolgiamo un interlocutore nuovo, Andrea Baracco, director Image and Communication Renault Italia, che dà voce al punto di vista delle aziende.

Baracco_Andrea.JPG“Come azienda - commenta Baracco (nella foto), - non posso ignorare che quello del credit crunch nei confronti delle agenzie di eventi sia un problema che necessita con urgenza di una soluzione. L'agenzia non può fungere da banca, soprattutto se in ballo ci sono eventi di grande portata. Credo tuttavia che la questione vada risolta a monte. Tale 'malcostume' verrebbe arginato se la legislazione italiana si adeguasse alla normativa europea. Ad esempio, noi in Francia siamo obbligati a pagare i fornitori entro 60 giorni. In Italia la mancanza di una regolamentazione porta le aziende a posticipare i termini di pagamento. In Italia paghiamo in 90 giorni, ma ci sono aziende con cui i tempi sono molto più lunghi. Credo che l'intervento della legge sia indispensabile, e parlo a mio sfavore, perché per le aziende diventerebbe ovviamente più oneroso”.

Nell'attesa di una soluzione al problema, Baracco dà alcuni suggerimenti alle agenzie per tutelarsi. “Prima di tutto, credo che le agenzie in certi casi dovrebbero avere il coraggio di rifiutare un incarico assegnato da clienti che sanno non essere affidabili a livello finanziario. Infine, sarebbe opportuno che le agenzie, o ancor meglio, la Consulta, creasse un documento standardizzato da far firmare a entrambe le parti (azienda - agenzia), che preveda l'applicazione di oneri finanziari in caso di ritardi nei pagamenti”.

Serena Roberti