Inchieste
Credit Crunch, necessarie misure cautelari nei contratti
Con l'intervento di Stefano Losco, partner e amministratore delegato dell'agenzia milanese Piano B, riprendiamo la nostra inchiesta sul credit crunch. Per far fronte al problema, Losco indica come necessari la richiesta per contratto di un anticipo del 30% a rimessa diretta – indispensabile per far partire le produzioni – e il saldo a 60 o 90 giorni al massimo.
Prosegue la nostra inchiesta tra le strutture italiane per far luce su un problema di grande attualità e urgenza, quello del credit crunch, la stretta di credito, che rischia di soffocare le agenzie di eventi, costrette ad anticipare i costi di produzione di un evento chiedendo prestiti alle banche.
Prima della pausa estiva avevamo intervistato Enrico Pazzali, amministratore delegato Fiera Milano, che propone come rimedio anti-crisi di puntare sul new business e favorire i prestiti agli espositori; Flavio Ambrosini, presidente Ambrosini & Associati Group, che individua nell'estensione della moratoria alle società di servizi la soluzione per uscire dalle criticità finanziarie, Simone Merico, ad K-events, che ci ha parlato di un prossimo incontro tra Consulta degli Eventi e banche, Andrea Baracco, director Image and Communication Renault Italia, che dando voce al punto di vista delle aziende ha individuato nell'attuazione di un intervento legislativo la soluzione del problema e infine Carlo Hermes, amministratore unico Hermes & Partners, che sprona le aziende a concedere pagamenti anticipati.
(Potete leggere le interviste nella loro interezza cliccando sui link a fine pagina).
Oggi ritorniamo sullo scottante argomento riportando l'intervista rilasciata da Stefano Losco, (nella foto), partner e amministratore delegato dell'agenzia milanese Piano B.
Quali effetti/disagi provoca il credit crunch sulla realizzazione degli eventi, quali le difficoltà che ogni giorno vi trovate ad affrontare?
Il fenomeno del credit crunch si riflette sul margine di guadagno dell’agenzia per ogni singolo evento. Anticipare i costi significa infatti chiedere prestiti alle banche, e chiedere prestiti significa doverne poi pagare gli interessi riducendo così i guadagni.
Per far fronte ai costi di produzione di un evento, siamo costretti a chiedere alle banche prestiti che vanno oltre il fido di gestione di un’agenzia, e quindi a ricorrere allo strumento bancario dell’anticipo fattura.
Il vero problema è legato ai tassi di interesse. A questo si aggiunge il fatto che le agenzie di eventi, dovendo garantire di volta in volta un prodotto nuovo e unico, si appoggiano a fornitori sempre diversi. Non essendoci quindi un rapporto consolidato, raramente i fornitori sono disposti a lavorare venendo pagati a distanza di 60 o 90 giorni, che sono la prassi per agenzie come la nostra. E insieme ai fornitori, a rifiutare una situazione di credit crunch sono gli artisti e le persone di spettacolo chiamati a condurre o a presenziare a un evento.
Quali potrebbero essere le conseguenze sulla vostra agenzia a causa dei mancati prestiti da parte delle banche?
L’impossibilità di far partire produzioni a budget elevato.
In che modo state correndo ai ripari?
Chiedendo per contratto un anticipo del 30% a rimessa diretta – necessario a far partire le produzioni – e il saldo a 60 o 90 giorni al massimo.
Molto spesso la nostra difficoltà non sta tanto nell’ottenere l’anticipo, quanto nel veder rispettati i tempi per il saldo. Questo problema non si verifica generalmente quando si lavora con le grandi aziende, che hanno la capacità economica per rispettare i termini degli accordi. Emerge però con le piccole aziende, spesso prive della liquidità necessaria a saldare i conti nei termini stabiliti. Il soldi alla fine arrivano, ma sufficientemente in ritardo per aver costretto nel frattempo l’agenzia ad attivarsi con le banche.
Quali azioni concrete vi aspettate dalle istituzioni?
Quanto meno la possibilità del pagamento posticipato dell’iva all’incasso delle fatture. Questo perché le agenzie di eventi si trovano spesso a dover anticipare, oltre ai costi di produzione, anche l’intero importo dell’iva del fatturato relativo a un evento, laddove l’incasso avviene a distanza di 60 o 90 giorni.
Serena Roberti