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Best Practice nell'Email Marketing by MailUp. L'email marketing per il no profit: il caso di successo Amnesty

Al centro della rubrica curata da MailUp su ADVexpress il modo in cui la grande ONG internazionale impegnata nella difesa dei diritti umani è riuscita a rafforzare la relazione con i propri membri, grazie alle campagne email.

Nell’enorme traffico delle email c’è un settore che primeggia nelle classifiche di aperture e clic: il no profit, che fa registrare una media del 39% di open rate e del 23% di click-to- open rate (Osservatorio Statistico 2016 di MailUp

Avendo un modello di destinatario per vocazione più disponibile e propenso all’ascolto, i database di Onlus e ONG sono più ricchi ed elaborati dal punto di vista dei dati rispetto alla media dei brand più orientati al prodotto, consentendo quindi una migliore segmentazione degli invii e performance più alte.

Se a questo aggiungiamo che l’email è il canale con il ROI più elevato – con un ritorno in donazioni di 44 dollari ogni 1.000 messaggi inviati nel 2015 (The 2016 M+R Benchmarks Study) –, capiamo come una strategia di email marketing ben strutturata rappresenti una risorsa fondamentale per coltivare la relazione con i propri iscritti, che siano donatori regolari, occasionali o solo potenziali.

Per fare luce sull’universo no profit, MailUp ha analizzato il caso di Amnesty International e, nello specifico, come l’organizzazione è riuscita a centrare tre grandi obiettivi – brand awareness, coinvolgimento dei membri e mantenimento della relazione con i donatori regolari – implementando una strategia di email marketing.

La raccolta firme rappresenta un’azione fondamentale, che Amnesty International ha strutturato in un piano di comunicazione: ogni mese Amnesty lancia tre campagne email di raccolta firme, accompagnate da una newsletter editoriale. Le campagne sono profilate sul destinatario, in modo da comunicare contenuti in linea con le azioni, il comportamento e gli interessi di ciascun membro. Un’operazione possibile solo grazie a una preliminare attività di segmentazione dei donatori (clicca qui ) che consente di inviare contenuti rilevanti, al destinatario giusto al momento giusto. Evitando così email generiche e fuori target. 

Un esempio pratico: la campagna Fred e Yves, a favore della liberazione dei due giovani attivisti impegnati nel processo di democratizzazione della Repubblica Democratica del Congo. Dopo l’invio della email di raccolta firme, Amnesty International ha ricontattato i firmatari dell’appello (pari al 12% del database) per raccontare la liberazione dei due giovani. Un’operazione possibile grazie ai filtri per attività della piattaforma MailUp, che – in automatico – ha orientato il flusso della seconda campagna ai soli contatti interessati.

Osservando i report statistici – disponibili sulla piattaforma MailUp dopo ogni invio (www.mailup.it/funzionalita/email/statistiche-email- marketing/) il cluster di destinatari ricontattato per la campagna Fred e Yves si è mostrato molto reattivo, facendo registrare tassi di apertura tre volte superiori a quelli del primo invio: 46,7% di OR email e 24,9% di CTOR (rispettivamente +29,8%+24,7% rispetto alle normali newsletter).

Per conoscere maggiori dettagli su come l’email marketing aiuta quotidianamente Amnesty International a migliorare la relazione con i propri iscritti e incrementare le donazioni, leggi il case study dedicato: clicca qui.