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Havas Italia prosegue l'integrazione dei reparti e nascono due nuove figure professionali. Il Media over performa nel Q2 con ottime prospettive nel 2023. Spadini: "Raccogliamo i frutti del lavoro dei mesi scorsi. A settembre grandi novità”

Il nostro viaggio all'interno dell'universo Havas si conclude con un focus sull'Italia dialogando con Stefano Spadini, CEO Havas Media Network Italy e Manfredi Calabrò Chairman & CEO Havas Creative Network Italy. Dai manager apprendiamo importanti novità di struttura e risultati di business. Confermati gli investimenti in nuovi strumenti tecnologici e la messa in opera sempre più strutturata delle filosofica “One Havas”, che fa dell'intregrazione tra reparti e competenze un distinguo molto apprezzato dal mercato.

Ultimo giorno della 70esima edizione del Festiva di Cannes con il quale si chiude anche il viaggio di approfondimento realizzato da ADC Group all'interno dell'universo Havas che anche ieri ha calamitato l'attenzione degli addetti ai lavori con il lancio di POP – Prose on Pixels: lo strumento "Audience First" basato sull'AI che aumenta le performance di coinvolgimento del pubblico (leggi news).

Il Predisente di ADC Group Salvatore Sagone ha dialogato con i protgonisti italiani del board, Stefano Spadini, CEO Havas Media Network Italy e Manfredi Calabrò Chairman & CEO Havas Creative Network Italy per sondare quali evoluzioni ci attendono e fare un punto sullo stato dell'arte.

Una conversazione che avviene dopo quelle avute nei giorni scorsi con Yannick Bollorè, Donna Murphy, Carola Salvato e Peter Mears.

Anima media e creativa di Havas Italia a confronto ai nostri microfon quindi, e va ricordato che il gruppo è stato uno dei primi ad abbracciare con convinzione il tema dell'integrazione; filosofia che è stata ribadita anche durante questa edizione del Festival della Creatività con l'approccio “One Havas”.

Ma quali sono gli aspetti che in Italia favoriscono questo approccio e come prendono forma?

Secondo Manfredi Calabrò: “La buona integrazione di Havas nel nostro Paese risiede, oltre che dalla presenza di strumenti di analisi condivisi, metodologie e processi votati all'integrazione, un posizionamento comune creativo e media incentrato sulla meaningful, dipende soprattutto dalle persone che nel tempo hanno costruito solidi rapporti professionali e di competenze all'interno dell'Havas village. Vivere all'interno di questo ambiente e lavorando a progetti multidisciplinari, crea un collante umano e di capacità lavorative oggettivo, che il clienti bene comprendono.”

Il manager continua: “La nostra pratica consuetudinaria crea una complicità anche nelle relazioni umane e professionali che si riflettono a beneficio dei brand perché rendere la loro comunicazione tangibile per l'utente. I nostri team vivono sulla loro pelle l'anima del marchio, si crea una connessione con i valori e obiettivi del brand che a loro volta innescano la creazione strategica che raggiunge la sensibilità dell'audience.”

Nell'atto esecutivo Havas traduce la rilevanza delle comunicazioni partendo da ricerche a livello mondiale, sfruttando il proprio data base costruito in 15 anni di lavoro, che a sua volta da vita a strumenti e proposte che diventano argomento di discussione nell'agenda dei clienti.

Sul fonte delle prospettive future circa gli obiettivi di crescita Spadini ha le idee chiare: “Per noi la crescita è il punto di arrivo non di partenza, questo è fondamentale, il resto è lavoro di team. Quest'anno i risultati sono ottimi, frutto della volontà del gruppo di crescere in 'maniera sana' investendo in servizi, professionalità, talenti diversi che hanno portato il gruppo a over performare rispetto al mercato, grazie anche al successo che abbiamo fatto ottenere ai nostri clienti.”

Manfredi ricorda come: “I migliori risultati che abbiamo ottenuto derivavo dai progetti integrati, come quello per il brand Finish (un progetto ONE Havas) che ben rappresenta lo schema lavorativo con il quale il gruppo si distingue per l'efficacia.”

Dopo un Q1 2023 al di sotto delle aspettative nel Q2 il reparto media italiano è andato ben oltre le previsioni: “Abbaimo concretizzato tante opportunità che avevamo seminato assieme con Manfredi. – afferma Spadini – A questo punto dell'anno abbiamo ottime prospettive. L'agenzia non è mai stata così forte, e abbiamo un turnover bassissimo, ad una cifra: valore importantissimo perché consente di costruire continuità e conoscenza sul cliente. Havas media si trova a vivere un momento considerevole e a settembre ne vedremo delle belle.”

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Ai nostri microfoni i due manager confermano gli investimenti che Havas Italia ha intrapreso a livello media e creativo, puntanto su funzioni comuni, che vedranno nel mese di giugno l'annuncio di due nuovi ruoli all'interno del village, e che in esclusiva ad advexpress comunicano: Nicola Thellung di Courtelary, attualmente CFO Havas Italy diventerà il Chief Transformation Officer; mentre approderà al ruolo di Chief Development Officer Daniela Melodi, che lascia il ruolo di Managing Director di Havas Milano.

Le nuove figure avranno un doppio ruolo: di ascolto, interagendo con i clienti per cercare di capire le loro necessità senza considerare l'attuale approccio interno di Havas; ed innovativo, di costruzione di modelli e processi per favorire una trasformazione di Havas che possa essere utile ai clienti.

Durante tutta la settimana del Festival delle Creatività ha tenuto banco il tema dell'intelligenza artificiale. Abbiamo quindi chiesto quali sono prospettive e l'attuale situazione di untilizzo dell'AI all'interno della struttura italiana.

“Attualmente l'intelligenza artificiale non l'abbiamo ancora utilizzata per creazione di campagne. – precisa Manfredi Calabrò – Tuttavia la utilizziamo da tempo per la costruzione di materiali a supporto del pensiero creativo, per la creazione di stimoli, test visivi. Mentre per quanto riguarda l'utilizzao dell'AI come strumento da utilizzarsi per la costruzione di campagne penso siamo agli albori. Non credo l'AI sia una minaccia bensì credo possa portare innovazione per tutti. In Havas investiremo sempre di più su persone che sapranno, questo sì, utilizzare l'intelligenza artificale.”

Su questo fronte Havas ha confermato la proseguizione degli investimneti in AI, di cui il già citato progetto POP esordito ieri ne è un esempio.