Interviste

Mercuri, managing director Gruppo Peroni Eventi: "Un futuro di eventi concreti. E strategici"

Un 2010 iniziato con ottimismo, con grandi e nuovi progetti e con un bagaglio fatto di esperienza acquisita sul campo, a fronteggiare un anno di crisi a colpi di ristrutturazioni e innovazione. Gruppo Peroni Eventi punta sul trade come canale preferenziale, e delinea una tendenza già in atto: meno improvvisazione, più qualità.

Proseguono le interviste realizzate da e20express.it ad alcune delle maggiori agenzie di eventi per azzardare un primo bilancio della situazione di mercato a inizio 2010.
Dopo aver dato la parola a Gruppo Input, Incentive Power Travel – Allevents group, MenCompany, It’s Cool Events, Come, Carito & Partners factory, One four One, Fonema, Sinergie, Estra, IperboleGroup, EventiSamarcanda e K-events (vedi notizie correlate), oggi sentiamo Massimo Mercuri, managing director Gruppo Peroni Eventi.

Massimo Mercuri.jpgCome avete iniziato il 2010?
Alla grande! Siamo impegnati su più di 30 progetti, molti dei quali grandi eventi, tutti pertinenti al 2010 come periodo di pianificazione. Nel primo trimestre 2009, invece, si lavorava su progetti già acquisiti nel 2008.

Avete ottenuto nuovi incarichi di recente?
In questo primo trimestre abbiamo vinto cinque gare. Non sempre, però, partecipiamo a gare per l’assegnazione dei budget: con alcuni clienti, infatti, abbiamo in essere contratti già stipulati.

Il 2009 è stato un anno difficile?
Siamo partiti ottimisti, lavorando parecchio e a un ritmo direi incalzante, soprattutto, però, su budget e progetti già concordati nel 2008. A marzo-aprile ha cominciato a farsi sentire un clima di incertezza: le aziende non avevano più visibilità di lungo periodo sui budget e, di conseguenza, non si poteva più pianificare. Poiché lavoriamo con grandi aziende internazionali, spesso accadeva che il budget della business unit Italia veniva spostato all’ultimo momento su un altro paese, rendendo difficile, anche a livello di organizzazione interna dell’agenzia, una pianificazione del lavoro. Maggio, giugno e luglio, invece, sono stati i mesi in cui abbiamo approfittato di una situazione di stallo per dedicarci a progetti di comunicazione interna, ad accrescere la visibilità dell’agenzia verso l’estero e a implementare nuovi software di gestione degli eventi. Da ottobre si è cominciato a vedere un po’ di ripresa. A dicembre, tirando le somme, abbiamo constatato che effettivamente un calo c’è stato e così abbiamo proseguito nella ristrutturazione interna dell’agenzia, sostituendo, ad esempio, alcune figure professionali.  Nonostante la crisi, però, il 2009 ci ha visto acquisire sei nuovi clienti, tra i quali Johnson & Johnson, Sky e Zurich.

Come percepite il mercato oggi? La crisi, secondo voi, sta passando?
Non mi sento di dire che la crisi stia passando, ma sicuramente i clienti sono stufi di parlare di 'crisi'. Nel 2009 questa parola era sulla bocca di tutti, mentre oggi, anche se rimane una forte attenzione ai budget, le aziende si stanno riorganizzando per gestire il cambiamento.
La crisi, indubbiamente, ha spazzato via le strutture più piccole e improvvisate, non fosse altro perché questo è un mercato in cui le agenzie lavorano alla stegua di banche: i clienti pagano a 60 giorni, mentre i fornitori non accettano un pagamento dilazionato. In certi casi, come avviene con alcuni presentatori, i cachet devono essere pagati in anticipo. Così facendo, l’agenzia che non ha le spalle coperte a livello di liquidità rischia di non farcela.

Quali tipologie di eventi hanno maggiormente retto all’urto della crisi?
Gruppo Peroni Eventi lavora soprattutto sul trade e devo ammettere che gli eventi rivolti alla forza vendita hanno resistito bene alla crisi. Soffrono di più, a mio parere, gli eventi legati a operazioni di visibilità del brand e meno, invece, quelli più concreti, basati sull’offerta di un prodotto o di un servizio. Tra questi ultimi rientrano proprio gli eventi al trade, che comunicano la strategia. Quando si parla di brand awareness, invece, si parla di posizionamento e in un periodo come questo tra strategia e posizionamento è la prima ad avere la meglio.

Cosa vedete nel futuro degli eventi?
Non si potrà prescindere dagli eventi, perché sono diventati una leva indispensabile per la comunicazione delle aziende, ma sopravvivrà la tendenza, già in atto, di fare meno, ma meglio.

Chiara Pozzoli